ioG COMPENDIO CRONOLOGICO al sostentamento delle vedove e degli orfanelli; chè il ministro persiste nel divisamento di eseguire la sua commissione. Mentre i sacerdoti e tutti gli ordini della città alzano grida al cielo, Eliodoro accompagnato dalle sue guardie entra nel tempio e si appresta a por mano nel tesoro. La sua truppa è però tosto rovesciata. Un cavallo montato da un uomo d’aspetto terribile, a lui mena più calci; poi due angeli postiglisi ai fianchi lo percuotono sino allo sfinimento. Egli cade senza voce, nè speranza di vita. Mosso da compassione il gran sacerdote offre per lui un sagrifizio, e Dio gli concede la vita: ritorna presso il re suo signore, e racconta le meraviglie di cui fu testimonio, e soggetto. Simone continua a calunniare il gran sacerdote alla corte di Siria. Trae al suo partito Apollonio governatore della Celesiria e della Fenicia. Con quest’appoggio fa nuovi imprendimene in Gerusalemme. La licenza de’ suoi aderenti giunge sino a commettere degli omicidii nella città. Onia non potendo arrestare gli attentati di Simone, si reca alla corte di Siria per discolparsi dei delitti che gli vengono imputati, ed implorare l’autorità reale. lire accoglie il profeta favorevolmente, ascolta con bontà la sua apologia, e ordina che Simone sia mandato in esilio. 175. Tosto dopo muore Seleuco Filopatore, e gli succede Antioco Epifane suo fratello. Il consorzio co’Greci corrompe gli Ebrei. Alcuni di questi propongono di far lega coi pagani, e di adottare le loro pratiche. Trovato buono dalia moltitudine tale consiglio, si manda a quest’ oggetto una deputazione ad Antioco, alla cui testa vien posto Josua 0 Gesù fratello del gran sacerdote, il quale scambiato aveva il suo nome in quello di Giasone onde gratificarsi i Greci. Giasone agognava cupidamente alla suprema sagrificatura. Per conseguirla egli offre al re quattrocento quaranta talenti, altri cencinquanta ne promette, ove gli si accordi il potere di instituiré in Gerusalemme un’ accademia per la gioventù, e rendere gli abitanti di questa città cittadini di Antiochia. I) re, il cui tesoro era esausto dalle immense somme che i Romani aveano smunte da’suoi predecessori, accetta esultante queste offerte. Accorda a Giasone tutto quello che