DELLA STORIA SANTA ^asciatoli, Demetrio risoluto ili vendicai la morte di Nicànore, invia di nuovo in Giudea Bacchide ed Alcimo colla parte migliore delle sue truppe. Si avvicinano a Gerusalemme, e di là passano a Bcthel per attaccar Giuda, clic con tremila uomini era ivi accampato. Giuda accetta il combattimento. Se non che le sue genti spaventate alla vista della numerosa armata de1 nemici, lo abbandonano per la più parte, di maniera che non rimangono presso lui che ottocento uomini. Giuda, sebbene con sì piccolo drappello, sbaraglia l’ala dritta dei nemici e la insegue sino al monte Azoth, ma inviluppato dall’ ala sinistra viene ucciso dopo di aver a caro prezzo venduta la sua vita. Così morì l’invincibile Giuda Maccabeo sei anni dopo Matatia suo padre. Tutto Israele compianse a-maramente questo eroe. I suoi fratelli avendone portato via il cadavere lo seppellirono a Modino ne4 tumulo dei suoi antenati. Gli Ebrei rimasti essendo senza condottiere, vengono fnessochè tutti obbligati da Bacchide a riconoscerlo peroro governatore. Egli va a caccia degli amici di Giuda, eli perseguita senza limiti. Questi ridotti agli estremi impegnano Gionata fratello di Giuda a porsi alla lor testa. Bacchide procura di sorprender Gionata il quale fugge colla sua annata nel deserto di Tekra. Gionata informato che Bacchide è in marcia contro di lui, incarica suo fratello Giovanni di trasportar i bagagli delle sue genti presso que’di Nabath suoi alleati. Giovanni è ucciso per istrada dai Jambriesi, tribù d’Arabi, che dimorava a Medaba, città altra volta della tribù di Ruben. Gionata vendica la morte di suo fratello, e si ritira verso il Giordano. Bacchide si porta ad attaccare in giorno di sabato Gionata, la cui armata, troppo debole per resistere al nemico, si salva varcando il Giordano a nuoto, dopo avergli uccisi mille uomini. Bacchide riconduce la sua armata a Gerusalemme, e si occupa a fortificare le piazze più opportune a tener in freno gli Ebrei. 160. Alcimo vedendosi padrone di Gerusalemme fa demolir la muraglia del tempio che divide l’atrio dei sacerdoti da quello del popolo. Ma non sì tosto vien dato mano all’opera, che Dio lo colpisce di paralisi, che gli