96 COMPENDIO CRONOLOGICO loro recredenza il giuramento di fedeltà fatto da essi a Dario re di Persia, dichiarando che sino a ch’egli viva, si faranno sempre coscienza di non riconoscere che lui per proprio sovrano. Alessandro vincitore di Tiro marcia contra Gerusalemme, già determinato di fare di questa città un memorabile esempio di sua vendetta. Il gran sacerdote Jaddo dopo aver fatto aprire le porte della città, e coprir di fiori le strade, si presenta a questo principe rivestito delle sue divise pontificali accompagnato dai sacerdoti vestiti delle loro vesti, e dal popolo che lo seguiva in bianchi lini. Colpito dallo spettacolo di così pomposa processione, Alessandro cangia ad un tratto di sentimenti; pieno di rispetto si a-vanza incontro al gran sacerdote, lo saluta, ed adora il nome di Dio cui egli portava scritto sopra una lamina d’oro aderente sulla sua fronte. Nello stesso tempo il popolo raccolto intorno a lui per fargli corona gli augura lunga vita con ogni sorta di prosperità. Alessandro accoglie questi voti con aria di soddisfazione. Le persone del suo seguito, che attendevano per sua parte ben diverso ricevimento, non possono credere ai lor propri occhi. Par-menione, favorito del principe, gli domanda colla familiarità sua ordinaria la ragione di questo cangiamento. Alessandro gli risponde che questo stesso pontefice gli era comparso in Macedonia , e 1’ avea incoraggiato nel progetto delle conquiste cui andava meditando. Fa poscia il suo ingresso in Gerusalemme, monta il tempio, e vi offre sagri-Ììzj al vero Dio. Jaddo gli mostra le profezie di Daniele, le quali predicono la distruzione dell impero de’Persiani per opera di un re de’Greci. Alessandro riconosce sè stesso dai segni che caratterizzano questo conquistatore, nè più dubita del successo della sua impresa. Prima di uscire da Gerusalemme raduna gli Ebrei, e sulle loro istanze accorda ad essi diverse grazie, di cui una delle più rimarchevoli si è l’esenzione da tributo nell’anno sabbatico, perocché nè seminano nè mietono in tal anno (i). (i) S’C”li è vero, dicesi, elio l’anno sabbatico era maisempre preceduto da triplo ricollo, non avea fondamento la domanda fa11a dagli Ebrei