DELLA STORIA SANTA 87 che si prendano dal suo privato peculio le somme necessarie per l’edificazione del tempio, e per le vittime che vi si immolano, acciocché, die’egli, i sacerdoti offrano dei sagrifizii al Dio del cielo pel veicolo del re, e per quello de suoi figli. 516. L’anno sesto del regno di Dario, il terzo giorno del mese adar, ultimato già il tempio, gli Ebrei ne fanno l’inaugurazione con grandi allegrezze (1). Un critico moderno ( Stilting ) colloca con molta verosimiglianza verso quest’ epoca la morte del profeta Zac-cheria che fu ucciso dagli Ebrei tra il tempio e l’altare, giusta il testimonio del nostro Salvatore. In fatti il profeta era figlio di Barachia, come quello di cui è parlato nel Vangelo; e siccome non era permesso al popolo di penetrare lo spazio che aveavi fra l’altare degli olocausti ed il tempio propriamente detto, convien supporre che quest’omicidio sia stato commesso mentre si stava terminando il tempio c prima della sua dedicazione. Non si può a questa induzione opporre se non il silenzio della Scrittura sulla morte del profeta Zaccheria; ma ci ha ella per avventura fatto conoscere quella d’Isaia, di Geremia, e di altri profeti che pur si crede essere rimasti vittime del loro zelo? Il quattordicesimo giorno del primo mese del seguente anno ( giudaico ) essi celebrano per sette giorni la Pasqua nella forma la più solenne. La santificarono i sacerdoti eli’erano stati tutti purificati, e vi parteciparono i figli d’Israele con tutti quelli che aveano rinunziato al culto idolatrico dei Samaritani c degli altri popoli vicini per abbracciar la religione degli Ebrei. Durante tutto il corso del regno di Dario che fu in (1) TI tempio, ilice Esilia, (7. 1, c. 6, v. i5.) fu terminalo il terzo giorno del mese di adar {ossia dodicesimo mese che corrisponde parte al «ostro mese ili fehbrajo, e parte al mese ili marzo) V anno stesso del regno di Dario. Quando dunque gli Ebrei [Giov. c. II, v. 20) dicono a Gesti Cristo che s’ impiegarono quarantasei anni a rifabbricare il tempio, o non dicono vero, 0 ciò deve intendersi non precisamente del tempio costruito di Zorobabele, ma forse di lutto il tempo che Zorobabele, il gran sacerdote Simeone, ed il re Erode il grande spesero nel costruire e perfezionare ijuesto edifìzio.