DEI RE D’EGITTO 2Ì>() Bacco, il suo culto e le sue orgie vennero separatamente rappresentate. Sulla perfezione delle opere che ornavano cotesta pompa può trarsi giudizio da quel celebre vase di agata orientale, che conservasi nel tesoro di Saint-Denis. Vuoisi eli’esso proceda da Filadelfo, c valga esso solo tutto il tesoro. Cerauno vedendosi sopraffatto da suo fratello, si ritirò in Macedonia, di cui si rese padrone dopo aver assassinato Seleuco (280). Per conservarsi nell’usurpazione, implorò il soccorso di Tolommeo suo fratello, il quale per avergliela promessa prese il soprannome di Filadelfo (279). ( Vcd. Seleuco re di Siria ). Cerauno che fu ucciso iìi una battaglia data ai Celti P anno seguente, ebbe a successore Meleagro uno de’ suoi fratelli, die ben tosto fu obbligato di abbandonar il paese e ritirarsi in Cipro. Egli però non istette quivi tranquillo. Filadelfo istrutto di un complotto, ch’egli avea formato contro di lui con Argeo, altro de’suoi fratelli, condannò a morte l’uno e l’altro come rei di stato, ma si vide ben presto in procinto di esser vittima di una seconda cospirazione tramata da Arsinoe, sua sposa, figlia di Lisimaco: più umano verso di lei si limitò a relegarla nell’ isola di Coptos nella Tebaide. Egli aveva una sorella nominata Arsinoe come la prima moglie; seguendo il costume incestuoso autorizzato tra i Persiani dopo il regno di Cambise, e dai Greci abborrito, non si fcce coscienza di sposarla. 11 governo di suo padre fu il modello cui si propose imitare, e riuscì com’esso a cattivarsi i suoi sudditi, e rendersi temuto a’suoi nemici. Vedendo Pirro, suo cognato, punito delle temerarie sue imprese dal console Curio Dentato , chiese ai Romani la loro alleanza (274). Il senato compiaciutosi della deputazione a ciò incaricata gli rispose coll’ inviare quattro de’ propri membri per concludere il trattato che ricercava. Filadelfo fatto loro imbandire uno splendido banchetto, distribuì ad essi sul finir del convito quattro corone, le quali tornarono egualmente ad onore del nobile ed illuminato loro disinteressamento, come della generosa liberalità del donatore. Invece di ritenerle per se stessi, eglino le collocarono su quattro statue di questo principe. Filadelfo dileticato da sì nobile cortesia, li regalò di altri presenti che recarono a Roma per-