DELLA STORIA SANTA
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ti eJ a corregger le mende eh’ eransi introdotte per negligenza dei copisti, anzi per facilitarne l’intelligenza vi fece alcune leggiere addizioni.
    462. In Giudea, morte del gran sacerdote Joachim. È sostituito da Eliatib suo figlio.
    454. L’anno ventesimo del regno di Artaserse nel mese di nisan, l’ebreo Neemia, coppiere di questo principe e della razza dei sacerdoti, ottiene da lui il permesso di fare un viaggio in Giudea mediante un editto segnato in Susa (1) per rifabbricare le mura di Gerusalemme. Da questo editto, e non da quello di Ciro per la riedificazione del tempio, si deve contare il cominciamento delle settanta settimane di Daniele ab exitu verbi ut iterum cedi-fìcetur Jerusalem. Queste settanta settimane d’anni, che ne compongono la somma di quattrocento e novanta ci conducono all’ anno trentesimosesto dell’ era volgare cristiana, e come la profezia porta che il Cristo sarà messo a morte nella metà dell’ultima di queste settimane, ne segue quindi che questo avvenimento è accaduto l’anno tren-tesimoterzo di quest’ era medesima. E questo effettivamente il tempo, in cui noi dimostreremo a suo luogo che Gesù Cristo è morto.
    Arrivato in Giudea Neemia, dichiara ai magistrati il soggetto del suo viaggio, e viene da tutti approvato. Si dà mano all’opera senza ritardo. I sacerdoti egualmente che il popolo si abbandonano con ardore a questo lavoro. Sanaballat d’Horonaim nel paese di Moab, l’ammonita Tobia, l’arabo Gossem, e gli altri capi dei paesi vicini alla Giudea si belfano dell’impresa degli Ebrei, c vedendo che Neemia non fa conto delle loro ciarle, essi intendono a porgli inciampo. Neemia stabilisce un ordine per avanzare le operazioni e respingere nello stesso tempo il nemico. Mentre una parte della gioventù è in esse occupata, 1’ altra si mantiene in armi per evitar la sorpresa. 1 lavoratori stessi con una mano travagliano, e tengon nell’altra la spada. Non potendo riuscir colla
     (1) I re Assiri passavano l'inverno e la primavera a Snsa , la siale l'autunno ad Rclialana.
  Tom. II.	G *
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