VII CRONOLOGIA STORICA Iconio, che dopo parecchie vittorie contra lui riportate astrinse a chieder pace. L’anno dopo egli fece la guerra collo stesso successo e coll’ opera de’ suoi generali a Raimondo principe di Antiochia (V. Vart. di quest’ultimo). Nel i 147 Manuele ed i Greci furono insospettiti dall’arrivo di una nuova armata di crociati che marciava in due divisioni sotto gli ordini, una dell’imperatore Corrado, e l'altra del re Luigi il Giovine. Manuele non consultò clic i suoi timori c le sue diffidenze nel trattamento che tenne secoloro. Non vi fu artifizio, dice Niceta storico greco, che questo principe non abbia usato coi crociati, o non abbia ordinato che venga lor fatto per servir d’ esempio ai loro successori e distornarli di portarsi sul territorio dell’ impero greco. Convien per altro confessare con Odone di Dcuil che la condotta brutale degli Alemanni tenuta nella loro marcia, avea dato motivo a gravi lagnanze. Pretendcsi che Manuele passasse d’ intelligenz^ col sultano Masoud per farli perire. Almeno è certo che la perfidia delle guide eh’ei diede loro per attraversar l’Asia, fu cagione di loro perdite. Condotti fuor di via da questi traditori in luoghi impraticabili, non ¡scappò neppur la decima parte alla miseria ed al ferro nemico. Luigi il Giovine le cui truppe si comportarono con maggiore moderazione, fu accolto con grandi onori a Costantinopoli. Roggero II re di Sicilia avea nell’ anno 114<5 fatto uno sbarco in Grecia, donde avea raccolto immenso bottino. Manuele per ¡scambio gli tolse nel 1149 dopo lunghi e penosi sforzi l’isola di Corfù, e continuò la guerra fra Ìueste due potenze pel corso di cinque anni (V. re di 'icilia, vedi pure Kilidge Arsiati II sultano d’Iconio per le guerre eh’egli ebbe con Manuele). Manuele finì i suoi giorni il 24 settembre 1180 in età di anni sessanta dopo averne regnato trentasette, cinque mesi e sedici giorni. Morendo egli domandò perdono di aver prestato fede agli astrologhi che gli aveano promesso ancora altri quattordici anni di regno. Questo principe al pari di suo padre ed avolo si mostrò benintenzionato per la riunione delle due Chiese. Ma sull’ esempio della più parte de’ suoi predecessori pretendeva di esser arbitro nato delle controversie teologiche anche più frivole, e guai a chi non si adat-