DEGLI IMPERATORI D’ORIENTE '75 GIUSTINO I. detto il Vecchio. 5i8. GIUSTINO, nato l’anno /¡5o a Bedariane nella Tracia, fu riconosciuto imperatore il 9 luglio 5i8. (566 dell’era di Antiochia giusta Evagrio ). Secondo le mire dell’eunuco Amanzio gran ciamberlano, egli non dovea già essere il successore di Anastasio. Quel ministro che godeva nell’ impero di molto credito gli avea somministrate grosse somme acciò procurasse partigiani a Teocrito. Giustino operò per sè stesso e ottenne la preferenza in confronto di colui eh’ egli era incaricato di raccomandare. Figlio di un povero lavoratore ed allevato secondo la sua condizione, egli era giunto mercè il suo valore da sem- [>lice soldato al posto di capitano delle guardie del pa-azzo di cui era da molt’anni rivestito, quando ascese il trono. L’ignoranza di Giustino, benché membro del Senato, era tale di non saper nè leggere nè scrivere; per fargli soscrivere gli atti erasi inventata una tavoletta di legno a traverso ¡a quale scolpite a giorno le quattro prime lettere del suo nome. (Altrettanto si disse del gran Teodorico re degli Ostrogoti di lui contemporaneo). Ma egli era dotato di squisito buon senso, e coll’ajuto dei giureconsulti e dei saggi politici da lui impiegati, operò una buona riforma nelle leggi, abolì molti tributi, e accordò al popolo parecchie immunità. D’altronde buon Cattolico, tostochè fu sul trono imperiale, die’opera perchè cessasse lo scisma. A quest’oggetto avendo ottenuto da papa Ormisda un formulario, lo fece adottare in un Concilio tenuto l’anno 5i9 a Costantinopoli, e in tal modo ristabilì l’unione tra queste Chiese e la romana. Ma lo zelo col quale perseguitò gli Ariani irritò contra di lui Teodorico re degli Ostrogoti clic se ne vendicò sui Cattolici de’suoi stati. Cavades re de’Persiani rotta nell’anno 526 la pace sussistente tra’due imperii, spedì Giustino eontra di lui il celebre Belisario che penetrò nel cuor della Persia. Giustino non vide altrimenti la fine di questa guerra essendo morto il i.° agosto in età di ses-santasette anni dopo un regno di nove anni e ventun giorni senza lasciar prole da sua moglie a lui premorta. Nata