366 CANTI ILLIRICI Con la conocchia e la destra mano. Be’ nomi lor mise, 5 All’uno Carissimo, all’altro Desiderio. Carissimo alla madre cresce, maturo al destriero, Al destriero e alla guerresca lancia: E’ fugge dalla sua vecchia madre, E rifugge al monte a’ banditi: 10 Riman la madre a allevare Desiderio: Desiderio nè pur conobbe il fratello. E Desiderio alla madre crebbe Fino al cavallo e alla guerresca lancia; E fugge dalla sua vecchia madre, 15 E’ rifugge al monte a’ banditi. Corseggia ben tre anni: Gli è un prode accorto e intendente, E fortunato sempre alla prova. Lo fa la compagnia capitano. 20 Capitaneggia per ben tre anni: Ma il giovane desiderò sua madre: A’ compagni fratelli parlò: Oh compagni miei, fratelli cari, A me venne in desiderio la madre. 25 Venite, fratelli, che partiamo il danaro, Ch’andiam ciascheduno alla madre sua. — (3) Lett. Nella. Ch’è biblico. (5) Nenad, come inaspettato. Non potendo tradurre alla lettera, pongo Desiderio, che è nome non nuovo tra noi. I nomi illirici han tutti un senso, e nobile i più. (6) Lett. Cresce fino al cavallo. L’idea dell’attitudine è più resa visibile dal-l’imagine della misura : onde il senso di par, che a’ Latini valeva atto, acconcio: (8) Odbexe, aafugit; pribexe, confugit, perfugit. (16) Aidakova. Corseggiare, ha qualche esempio anco d’incursione per terra, ma non è proprio far la vita del bandito. (19) Lett. Anziano. (21) Xaxeljo, desiderò: è debole; ma più affettuoso d’ogni altro. (24) Qui c’è un varn, a voi, ch’è pieno d’affetto a’ compagni insieme e alla madre; e che la nostra lingua non porta.