DEI PRINCIPI LATINI EC. 4*3 I. MARCO BOEMONDO I o RAIMONDO. 1098. MARCO BOEMONDO 0 BAIMONDO, figlio di Roberto Guiscardo, duca della Puglia e di Alberada, fu quello tra i principi crociati che contribuì maggiormente alla presa di Antiochia. Erano scorsi circa sette mesi cominciando dal 21 ottobre 1097 dacch’ essi erano davanti quella piazza senza che P assedio fosse niente più avvan-zato di quel che Io era il primo giorno, quando Boemon-do intavolò trattative con uno dei primarii della città, il quale promise di darla in suo potere. Ma prima di più operare egli risolse di prendere le sue precauzioni per appropriarsi il dominio di tale conquisto. Cominciò quindi dal trarre al suo partito il vescovo du Pui, e gli confidò il secreto. Il prelato, raccolti i generali, comunicò loro il progetto di Boemondo e dichiarò che questi incaricavasi della esecuzione a condizione di restare il solo signore della piazza. Vi acconsentirono benché a stento; il solo Raimondo conte di Tolosa dichiarò non cederebbe a chi che sia la porzione cui aveva diritto a pretendere sulla conquista di Antiochia, a meno che non fosse determinato di riconsegnarla ai Greci, com’crasi preso impegno col-P imperatore( Alessio. Questa opposizione ritardò l’esecuzione del progetto, sino a che giunse al campo la nuova che avvicinavasi un’ armata formidabile d’infedeli, la quale veniva in soccorso della piazza. Boemondo allora si affrettò di porre a profitto l’intelligenza da lui già negoziata, e l’esito riesci fortunato, poiché il 3 giugno 1098 i Cristiani entrarono nella città, di cui Boemondo si arrogò tosto la proprietà. Se non che il conte di Tolosa impadronitosi del palazzo dell’ emiro Ducien, governatore della città, non che della porta, del ponte e delle torri vicine al porto san Simeone, vi appostò delle truppe per assicurarsene il possesso. Rimaneva però ancora a prendersi il castello ch’era fortissimo. Tre giorni dopo si vide comparire l’armata de’ Maomettani comandata ila Kerbo-gha, 0 Corbaghan, generale del sultano di Persia, che