CANTI ILLIRICI 99 Tutti hai que’ servi, o Sire, ammogliati. E io ingraziarmi non posso: A me, Sire, non vuoi dar moglie, Per mia giovanezza nè per leggiadria. — 30 Dicegli il possente Sire Stefano: Al nome di Dio, fedel servo Lazzaro, Io non ti posso dar moglie Servente o capraia: Per te cerco gentile fanciulla; 35 E per me buono amico, Che mi segga al ginocchio, Con chi io bea fresco vino. Or m’odi, fedel servo Lazzaro: I’ ho per te trovata sposa, 40 E per me buono amico: Dal vecchio Giugo Bogdano, La dolce sorella de’ nove Giugovic, Miliza gentile, la più giovanetta. Ma a Giugo parlarne chi osa? 45 Non è facile a Giugo parlarne; Che Bogdano è di lignaggio gentile: A paggio non darà la fanciulla. Or tu odi, fedel servo Lazzaro: Oggi venerdì, e domani gli è sabato; 50 Posdomani la lucente domenica. Andremo a caccia nel monte; Chiameremo il vecchio Bogdano; Con lui verranno i nove suoi figli. Tu non ire al monte, o Lazzaro; (26) Izxeniti e oxeniti vale collocare i figliuoli, o altri come figliuoli, in matrimonio. Oxenitise prender moglie, non mai izxenitise; distinzione che ad altre lingue manca. (50) Svietla: come i Greci Xap.7rpà, lucente. Poi traduco pura. Per rendere un* altra delle idee nel vocabolo inchiuse. (52) Pozvat — per-voco.