56 CANTI ILLIRICI Stefano chiede sposa Roscanda figliuola del re latino Michele: manda il suo ministro Teodoro a sapere quando dovrà venire per la sposa, e con quale corteo. Teodoro va: Bellamente il re l’accolse: Vino bevvero una settimana intera. Allor dice Teodoro il ministro: Amico, Michele re, 5 Me non ha il sire inviato Ch’io bea in Légiana vino, Ma ch’io teco le nozze accordi, Quand’ha il sire a venire per la fanciulla; In che tempo dell’anno, 10 Quanti ha a condurre svati; E eh’ i’ vegga Roscanda la vergine, Ch’ i’ la vegga, e eh’ i’ la inanelli. — Allor dice Michele re: Amico, Teodoro visire, 15 Per quel che il Sire a me degli svati domanda, Ne aduni quanti gli piace: Per la fanciulla quando gli piace. Se non che il sire mi saluterai, Non conduca i suoi due nepoti, 20 I due nepoti, i due Voinovic, Vucassino, e Piero seco. Nel bere son forti beoni, E nelle liti gran litigoni. (5) Opravio da pravo ; come indirizzare da diretto. (7) Ugovorim. Lat. condico. (10) Corteo delle nozze. Povesti. Lat. perducere. Dipinge il venire di molta gente da lontano. Il testo dice: Koliko ’1 ce povesti svatova. Quell’7, scorcio di //, ora ha senso d’interrogazione or di disgiunzione; ora d'an, ora d'aut, come il ne de’ Latini. (19) Sestricia. Nepoti di sorella: per que’ di fratello la lingua ha il suo nome.