21 dall’ira del cielo. E i monti nevati s’alternano alle valli tiepide, alle pianure feconde d’ogni benedizione. E alle bellezze della natura non mancavano i monumenti dell’arte: quanto magnifici od eleganti, non so; che nessun giudizio ne lessi autorevole : ma certo tali da mantenere nel popolo viva per secoli la memoria del passato e la speranza del lontano avvenire. La Serbia ha templi del tredicesimo e del quattordicesimo secolo : e Serbia e Bossina han torri e castella con tutta sorte fornimenti guerreschi, che, pur diroccate, possono far fronte agli assalti (1). Ricchi gli addobbi delle case in que’ tempi; ricchi gli abiti e T armi. Camicie di seta bianca ricamate in oro fino alla cintura, dolmani con ricchi ricami, e fermagli d’oro, berretto con pendente da un lato un pezzo di panno come a’ magnati d’ Ungheria, e cordoncini e piume rare e perle e gemme (2), e piastre al petto d’argento; maglie d’argento; e inargentate o dorate le ale della clava o busdóvano, arme che vedremo nelle mani di Marco Craglievic sonare tremenda. Le poesie eroiche chiamansi Tavorie, da Tavor, l’antico dio della guerra. E le eroiche tengono dell’ epopea molto più che le greche : talune passano i mille versi (3). Quelle che s’aggirano intorno alle glorie e alle sventure del secolo decimo quarto, composte forse nel seguente, e variate e rinfrescate di poi, fanno come una serie di canti ciclici, ai quali giova quasi che manchi unità di poema. Molte (e più recenti le più) versano intorno a Marco Craglievic, accarezzato dall’ammirazione quasi famigliare del popolo, non come servitore de’ Turchi ma come bastonatore loro. Ed appunto come l’ultima forza resistente all’odiato infedele, molti de’ canti celebrano le prove, tra fiere e magnaci) Boué, II, 344, 381. — III, 305. — IV, 23. (2) II, 221. <3) II, 93.