DEGLI IMPERATORI D’ ORIENTE nel i33s a suo avolo, che ne lo aveva spogliato quattro anni prima. Salendo al trono, trovò gli affari in deplorabile stato, ed essi sempre più peggiorarono sotto il suo regno a malgrado gli sforzi da lui fatti per repristinarli. Nell’anno r333 i T urchi gli tolsero Nicea di cui fecero la propria capitale. I Viniziani vedendo che i conquisti di questi infedeli stendevansi sulle lor terre, per rispingerli, formarono una lega nella quale misero a parte il papa Giovanni XXII, l’imperatore Andronico, i re di Francia, di Napoli, di Cipro e il gran Mastro di Rodi. Ma tutto il frutto che raccolsero cotesti confederati si limitò ad una sterile vittoria da essi riportata sulle spiaggie della Grecia. L’anno i33g Andronico spedì ambasciatori a papa Benedetto XII, per trattar della riunione. Rarlaam, capo di quest’ambasceria, propose la convocazione di un Concilio generale per appianare tutte le difficoltà. Ma questo mezzo non era a quel momento eseguibile, e le cose rimasero nello stesso stato. L’imperatore e sua moglie erano fortemente addetti alla dottrina dei Quietisti, ed a Gregorio Palamas lor capo. Si è già detto altrove che questo principe nell’ anno i34i avendo radunato nel suo palazzo un Concilio su questo particolare, vi arringò benché malato con tanta veemenza in favore del Quietismo, che il suo male aumentatosi lo rapì quattro giorni dopo ( i5 giugno). Questo principe fu estremamente compianto da’suoi sudditi, di cui si aveva procacciato l’amore e il rispetto colle alte sue prerogative. Non gli si deve ascrivere a delitto particolare la causa di sua morte. Da lunga pezza l’impicciarsi nelle quistioni teologiche, e rendersene gli arbitri, formava la mania dei Greci imperatori. Aiir dronico aveva regnato tredici anni dopo l’espulsione di suo avolo. Egli lasciò due figli, Giovanni e Michele sotto la tutela dell’ imperatrice Anna di Savoja lor madre, e sua seconda moglie. In prime nozze aveva sposato Giovanna figlia di Enrico il Maraviglioso, duca di Brunsvvich-Gru-ben-Hagen.