DF.I RE SASSANIDI DE’PERSIANI 261 Nisibe e tutta Mesopotamia, c poco mancò clic 11011 perdesse la stessa Ctesifonte cui strinse d’assedio. Gallieno, informato di questi successi, lo nominò generale dell’Oriente, e prese egli stesso il titolo di re che trasfuse in suo figlio Erodiano. Sino alla sua morte accaduta l’anno 267 non cessò di aver P armi in mano contra i Persiani, e la vittoria non cessò di coronare gli assalti cb’ ci die’ loro. L’ anno 271 nel mese di dicembre Sapore, divenuto sempre più insopportabile a’suoi sudditi, fu assassinato dai satrapi a Gandi-Sapor, città da lui edificata sulle rovine di Persepoli nella provincia di Elam, e ove i suoi successori stabilirono la propria residenza in luogo di Ctesifonte e di Seleucia, clic i re de’Parti aveano costituite le due sedi del loro impero. Bar Hebraeus dice, che Sapore tenne quivi prigioniero P imperator Valeriano. I Sirii la chiamano sovente Lapetha 0 Beth-Lapctha, e le danno anche il nome di Elimaide, benché l’antica Elimaide fosse a qualche distanza da essa. Sotto il regno di Sapore comparve in Persia il famoso eresiarca Manes, ovvero Mani, cognominato dagli Orientali Zendik, e Cubrico dai Greci e dai Latini. La sua dottrina era un rimestamento di Ma-gismo e di Cristianesimo, di cui era principal fondamento la supposizione di due principii contrarii e coeterni, l’uno del bene e l’altro del male. Egli s’impicciava pure di medicina. Ma non essendo riuscito nella guarigione di un figlio di Sapore che morì sotto la sua cura, fu posto prigione. Avendo poscia trovato mezzo di scappare, si salvò sul territorio romano, ove i suoi errori fecero rapidi progressi malgrado la confusione in cui avvolgevali Archelao vescovo di Cascar nella Mesopotamia in una pubblica con-fererfza secolui avuta nel 272, giusta Fozio, e di cui abbiamo gli atti autentici. Finalmente ritornato in Persia fu posto a morte per ordine, non già di Sapore come dice un moderno, ma di uno de’suoi successori, come si vedrà qui appresso.