DEI GOVERNATORI E RE EC. 481 principe di lui fratello, il signore di Tiro, ed il siniscalco di Cipro con dieci galee e quattro vascelli da guerra che obbligarono i Turchi a ritirarsi; il qual avvenimento viene fissato dallo stesso autore all’anno 1366. Costantino non più viveva nel 1372. Maria vedova di lui, vedendosi investita dai Turchi per tutti i lati, ricorse in quest’anno a papa Gregorio XI, e gl’inviò Giovanni dell’ordine dei frati minori, arcivescovo di Sitri, a proprio ambasciatore per indurlo a procurare colla sua mediazione che i principi d’Occidente prestassero aiuti all’Armenia. Gregorio in fatti scrisse da ogni parte alle potenze europee, ed anche in Cipro in favore dell’Armenia, e sulla proposizione fattagli dall’ ambasciatore di Maria che tornerebbe in acconcio ella s’imparentasse con qualche principe potente dell’ Occidente , egli gettò gli occhi sopra Ottone di Brun-swich , cugino di Giovanni , marchese di Monferrato di cui era stato condottiere delle milizie, e che d’altronde era congiunto coi re di Cipro. Ottone non possedeva ducato per essere il cadetto della famiglia, ma godeva riputazione di valore e di buona condotta. Egli avrebbe collo sposare la regina d’Armenia potuto ristabilire le cose di quel regno. Questo matrimonio però per ragioni che s’ignorano, non ebbe luogo altrimenti, e il principe di Brunsvvich ottenne poscia la mano di Giovanna regina di Napoli. Convien convenire che qui la storia è coperta di densissima nube. Tra i re Costantino e Livone che morì a Parigi, v’ebbe un altro re d’Armenia il cui nome non si rileva con certezza negli scrittori. Quest’ ultimo è qualificato nel suo epitaffio per quinto Re latino ,■ quindi conviene sia stato preceduto da altri quattro, il primo de’ quali fu Gui di Lusignano , il secondo Costante, il terzo Costantino, e il quarto che fu il predecessore di Livone V, giacché tutti gli altri furono di stirpe Armena. T. III. 3i