348 CANTI ILLIRICI I’ sono stata, i’ mi son persa Sopra la bianca città di Belgrado, Guardando una maraviglia grande; Fratelli che partonsi il patrimonio, 10 Jacsic Demetrio, e Jacsic Bogdano. Bene i fratelli s’accordarono; 11 patrimonio loro divisero: Demetrio prende la terra di Valacchia Per poco i fratelli si ruppero 15 (Fosse per alcun che! ma per nulla), Per il cavai morello ed il falco. Demetrio richiede il cavallo, come anziano, Il nero cavallo e il bianco falco : Bogdano non gli dà de’ due l’uno. 20 Quando a mane il mattino albeggiò, Demetrio monta il grande morello, E prende il bianco falco, Ed esce a caccia sul monte; E chiama la sua donna Angelica: 25 Angelica, mia donna fedele, Avvelenami il mio fratello Bogdano. E se avvelenarlo non vuoi, Non m’aspettare nella candida casa. — Quand’ode ciò la moglie Angelica, 30 Ella siede tapina e mesta, Seco pensa, e seco ragiona: Che vuol egli questo grande vigliacco, Ch’i’ avveleni il cognato mio? (9) Ofevina, da otaz; come patrimonium da pater. (13) Qui numera i dominii diversi. Belgrado, la fanno a mezzo. (17) Starìescinstvo; diritto d’anzianità; parola solenne che risponde a seniore: ■donde si fece signore. (28) T’ammazzo. (32) Kukaviza: alla lettera cuculo. Uomo da nulla.