CANTI ILLIRICI Levami dall’acqua della Marizza, Donata ti lascerò. — La fanciulla nel nome di Dio fece: Gli butta un capo della tela, 20 Lo trae daH’acqua alla riva. Sul guerriero ferite diciassette; Sul guerriero mirabile vestimento: Al fianco gli è la spada temprata, Alla spada tre aurei pomi, 25 Ne’ pomi tre pietre care: Vale la spada tre imperiali città. Dice il guerriero alla turca fanciulla: Sorella mia, turca fanciulla, Chi ha’ tu nella candida casa? — 30 Dice a lui la turca fanciulla: Ho la vecchia madre, E ho il fratello agà Mustafà. — Parla il buon guerriero ferito: Sorella mia, turca fanciulla, 35 Va, di’ al fratello agà Mustafà, Che mi porti alla candida casa. Meco ho tre ventriere di moneta, In ciascuna trecento ducati. Io una a te n’offrirò, 40 L’altra al tuo fratello agà Mustafà; E la terza per me terrò, Per sanare le mie fonde ferite. Se Iddio dà ch’io le ferite mie sani, Donata ti lascerò, 45 E il tuo fratello agà Mustafà. — (18) Lett. Accettò per Dio (la preghiera). (31) Ostarjela: invecchiata. Come ferratus per ferreus. (42) Gherdne: foedae. 44) Donatus abibis.