234 CANTI ILLIRICI Dispon giù pel campo i cavalieri: Lo cinsero dalle quattro bande: 180 E nulla di ciò vede Marco. Ma l’aocchia il cavallo guerriero, E co’ piedi picchia la terra; S’accosta al suo padrone. Quando vede Cralievic Marco 185 Che P hanno i cavalieri attorniato, E’ salta sui piè leggieri, E si lancia al cavallo in groppa. Potesse alcun sedere e vedere Quand’ e’ caccia pel campo i cavalieri ! 190 La spada gli è nella destra mano, Nella manca la lancia guerriera, Ne’ denti la briglia del cavallo. Chi Marco colla spada toccava, Due d’un ne faceva: 195 Chi Marco con la lancia infilava, Se lo scaraventava dietro. In alquante volte eh’ e’ si gira, Vanno al diavolo i giovani cavalieri: Fuggegli Vuco il generale, 200 Sull’agile sua cavalla. La rincorre sul destrier Marco: Ratta gli è forte la cavalla; Stava per fuggire alla città Varadino. Si dondola Marco col grave busdóvano, 205 Poi dietro loro lo scaglia per la campagna. Lo coglie col manico del busdóvano: (194) Gragiasce, dice il testo del Vuk: ma questa direi lezione moderna^ (198) E così questa. (200) Tankoj — sottile, snella. (204) Gliulja: si dimena palleggiando, come chi dimena una culla. (205) Pusta. Lascia ire. (205) Dipinge la distanza misurata dal ferro grave.