314 CANTI ILLIRICI E ferisce il drago delle sei penne: Fischia il drago, lascia giù ’1 falco. 80 II drago gli sparve, E il falco s’innalza sotto le nubi. Poco tempo di ciò corse: Ecco Secolo semivivo portano. E dice Banovic Secolo: 85 O mio zio, Gianco di Sibigna, Non t’ho io, misero, detto? Non confondere il vero col falso. Il Sire vivo ti portano Tra’ denti d’un drago dalle sei ale. — 90 Dicegli Gianco di Sibigna: Nepote mio, Banovic Secolo! Mi puoi tu delle ferite guarire? Ch’ i’ ti cerchi medici d’oltremare, Ch’ i’ ti faccia morbidi empiastri. — 95 Dicegli Banovic Secolo: Non ti posso, o zio mio, guarire. Quando il drago da prima feristi, La destra mano m’ ha’ infranta. Quando il drago di nuovo feristi, 100 II destro piede m’ ha’ ’nfranto. Quando il drago per terzo feristi, Me nel cuore hai ferito. Ma seppelliscimi, zio, ben lontano, Ben lontano in verde montagna, 105 Che turchi cavalli la mia tomba non pestino. Ciò dice Banovic Secolo: Ciò dice, e l’anima spira. (79) Upusti. (81) Pad. Virgilio : . . . alta vitam sub nube relinquunt. [Georg. Ili, 547]. (87) Ne moj dati umlje za bezumlje. (93) Italiani. (103) Podaleko.