CANTI ILLIRICI 209 Di chi hai tu gli uomini presi? Di chi baci tu nel padiglione la moglie? Escimi a prova di guerra. — Balza il Turco come fuori di sè: 410 Fa un salto, è al cavallo; Anche un salto, a cavallo è: Tiragli ambedue le briglie. Ma non aspetta Strainic il bano; Che se lui il destrier pinge, 415 E in lui la guerriera lancia vibra. S’urta prode con prode. Stende le mani il forte Alì: In mano ha la lancia afferrata; E al bano questa parola dice: 420 Mulo, Strainic bano! E che ti sei tu pensato, villano? Non son qui vecchierelle di Sciumadia Da scacciar via con un grido; Ma qui gli è il forte Alì, 425 Che non teme nè Sultano nè visire. Quanta nel tenére del Sultano è mai oste, Parmi del Sultano l’oste tutta Come formiche per l’erba verde. E tu, matto, meco far prova! — 430 Ciò gli dice: la guerriera asta vibra. Alla prima lo feriva: Dio soccorse Strainic il bano. (422) Regione di Serbia. (423) Da razgonisc i da nabrekujesc — Cacciar via gridando bre! Possente verso. (426) Voiske derxavine. Derxava e terdtorio hanno la medesima origine di tenere. (429) Da it-topo; ; modo di rimprovero o di eccitamento, comune a’ Greci e agli Slavi; che non si rammentano l’evangelico : qui dixerit, fatue. [Matteo, V, 22], (431) Od pervo: «ostantivato anche qui.