92 CANTI ILLIRICI Di Serbia il re Stefano festeggia il Santo; Il Santo festeggia, Santo Arcangelo. Tutta la signoria nella festa convocò: Convocò trecento sacerdoti, 5 E dodici grandi prelati, E quattro vecchi, già abati: Il re bellamente li dispose, Tutti l’uno accanto all’altro ginocchio: E re Stefano il fresco vin mesce, 10 A’ Signori in ordine il bicchier dà, Come regalmente conviene e bisogna Festeggiare il nome del Santo suo. Or favella la signoria cristiana: Illustre re, ardente sole, 15 Codesto ci è rossore e vergogna, Che tu a noi il fresco vin mesca. Ma siedi con noi a mensa; A’ servi dà che il vin mescano. — Fa inganno a se di Serbia il re Stefano, 20 E siede con loro a mensa (E ancor non ebbe nè alla gloria beuto, (4) Svesctenika. — Svlesctati, vale dar l’estrema unzione. Bello che il sacerdote si chiami dal suo nobile uffizio di far consolata la morte. Ma forse l’origine di quel verbo è sversciti che vai compire; quasi che il sacerdozio sia la consumazione degli umani e divini sacrifizi; fine e corona. (5) Vladika, da vladati, reggere, dicesi il vescovo. Meglio che il greco àtairÓTTis, padrone. (6) Proigumna, come ex guardiani, ma di Calogeri. Voce greca. (9) Sluxi vino: come il francese servir. (11) Valja, dice valore e dignità: trebuje, dice bisogno, necessità di dovere o d’altro. (13) I Greci dicono sè cristiani, per opposito a’ Turchi. (15) Zazor forse ha l’origine comune con zora, ch’è il colore del giorno che spunta. (17) Terpezu. Or. ?pairé£t. (19) Prevari se: ha forse origine comune con varus. Inganno, errore, torto, idee troppo affini. (21) Bevuto le lodi di Dio e de’ santi. Slave napio. Il primo brindisi è a Dio.