DEI RE DI NUMIDIA sodio del castello in cui erahsi rinchiusi presso il Muluclia. Favorito dalla sorte piucchè dalla prudenza trova in un’ impresa che dovea ecclissar la sua gloria, il maggiore splendore, passato essendo in poter dei Romani Capsa, e le altre piazze forti Giugurta e Boceo vedendo elio non aveavi altra speranza pogli affari, che nell’esito di una battaglia, si gettano entrambi sopra il console che si ritirava ne’ suoi quartieri d’inverno. Dopo un combattimento che durò tutto il giorno, e che non fu di vantaggio per nessuno, Mario si ritira sopra una montagna. Sul romper del giorno egli attacca bruscamente alla sua volta il nemico immerso nel sonno, lo sbaraglia, lascia più morti che in tutte le battaglie precedenti, prende le sue armi, le sue bandiere, e tutto il suo bagaglio. Di là continuando la sua marcia verso la spiaggia, si avvicina dopo quattro giorni di cammino alla città di Cirthe. Una battaglia che segue in questo luogo, decide della compiuta disfatta dei due re. Cinque giorni dopo Rocco domanda al console una conferenza. Mario spedisco i due suoi luogotenenti, Manlio e Siila presso il re di Mauritania. In questa conferenza si conviene che Rocco invicrà ambasciatori a Roma por trattar col senato. Siila incaricato dalla repubblica di maneggiare con Rocco si reca in Mauritania. Il romano oppone per condizione della pace la consegna di Giugurta. Rocco fa sembiante di difendersi da tale perfidia, e finalmente v’impegna la propria parola. Il re di Numidia dal canto suo propone a quello di Mauritania di consegnargli Siila. Rocco acconsente alla proposizione, ma tosto cangia di parere. Fa chiamar Siila, e con es-solui concerta un’ ultima volta il tranello in cui incappar deve Giugurta suo genero. Giunge il dì dell’esecuzione, e Giugurta si porta senz’ alcun sospetto presso il suocero con alcuni amici ed inerme . Viene annunciato Bocco che si avanza incontro a lui, come per rendergli o-nore, con Siila ed alcuni cortigiani. Sul momento vien dato il segnale : si accerchia Giugurta da tutti i lati : i suoi amici son trucidati: egli stesso carico di catene é dato in potere di Siila (106) che lo rimette a Mario, per cui ordine vien condotto a Roma (ìo/f). Mario benché assente è fatto una seconda volta console, comanda nello Gallie, e