33a CRONOLOGIA STORICA nistri disegni contro questo fanciullo, di cui non tarderebbe a disfarsi. Per ammutir la calunnia egli prese il partito di spatriare, c di portarsi a viaggiare in differenti regioni. Recatosi dapprima in Creta, trovò quest'isola partita in parecchi stati indipendenti gli uni dagli altri, governati però da sarie leggi, la cui origine riportasi a Minosse ed a Radamanto. Dopo aver consultato coi più abili del paese, passò in Jonia ove trovò i libri di Omero sconosciuti sino allora nella Grecia. Secondo alcuni autori gli furono presentati dallo stesso poeta nell’isola di Chio. Di là fece vela per l’Egitto ch’era allora riguardata come il soggiorno delle scienze e delle arti. Durante la sua assenza, s’erano aumentate a Sparta le turbazioni, e i più saggi non videro altro spediente che richiamare Licurgo. Al suo ritorno accelerato da una deputazione che gl’ inviarono, egli adunò il popolo per cominciar la riforma dello stato. I re eransi attribuiti un despotismo, contro il quale il popolo non avea mancato di lottare, pretendendo di aver la sua parte nel governo. Licurgo per accordare i due partiti, stabilì a Sparta una democrazia temperata dall’ aristocrazia. Con ciò egli fece entrare e i grandi ed il popolo a E arte col re dell’autorità sovrana. (Isocr. In Panathen.) ’ educazione dell’erede alla corona chiedeva una cura particolare, e quindi doveansi scegliere i suoi istitutori tra i personaggi più probi ed illuminati. I principali loro doveri consistevano nell’ istruirlo nella morale e nelle leggi ed educarlo ai militari esercizj. Benché la corona appartenesse per dritto al primogenito della famiglia regale, tuttavolta veniva egli escluso da questo diritto ove deformità personali lo avvilissero agli occhi del popolo. Quest’esclusione però fu molto ristretta in seguito, come si vedrà all’articolo del re Agesilao. Ciò chè più tenevasi raccomandato al giovine principe si era un portamento grave, e una grande rite-nutezza ne’suoi discorsi. Licurgo avea immensamente limitata 1 autorità dei re in tempo di pace, e l’avea presso che ridotta a nulla più di quella dei primarii cittadini. Un senato composto di 28 vecchi, detti geronti, ciascuno dei quali toccar doveva gli anni sessanta, manteneva l’equilibrio nel governo. Essi si ponevano dal lato del re quando il popolo voleva rendersi di soverchio possente: e faccau