DEI HE DI NUMIDIA glio di Gulussa e nipote di Massi ni ssa, sen viveva ritira- lo in Roma dopo la presa di (Jirtlie e la morte di Ad-lierbal. Albino, nuovo console, pone in capo a Massiva di domandar la corona di Giugurta già in procinto di succum-bere sotto il peso dell’ odio pubblico. Questi incarica Bo-milcare suo confidente ed alleato di far assassinare Massiva; lo che si eseguisce, ma l’assassino arrestato, svela tutta la trama. Bonificare tradotto in giudizio, viene dal suo padrone fatto evadere. Giugurta intanto riceve ordititi dal senato di uscire d’Italia. Egli parte da Boma esclamando : città venale se vi fosse un compratore! Albino passò immantinente in Africa. Il re di Numidia lo adesca con varii artificii. Il console obbligato di recarsi ai comizii lascia l’armata sotto la condotta del propretore Aulo suo fratello. Anelando alla gloria di terminar da se solo questa guerra, od acciecato dalla cupidigia di ricchezze, Au- lo esce da’ suoi quartieri nel cuore di un crudissimo inverno (109) e si dispone a fare l’assedio di Suthul, città in cui il re teneva rinchiusi i suoi tesori, situata sopra una roccia scoscesa attorniata da pantanosa pianura, soprattutto nella stagione delle pioggie jemali. Giugurta aumenta scaltritamente la folle fidanza del propretore, facendogli recar parole di pace, e di sommissione, mentre dava opera col mezzo de’suoi emissarii a corrompere 1’ armata romana. Prese le sue misure il re Numida piomba tutto ad un tratto nottetempo sul campo roman o. I capitani sedotti, disertano, abbandonando 1« loro milizie; coorti intere e squadroni di Romani couvertonsi al servigio del re: tutto il rimanente è ucciso, fugato, o posto in ferri. Giugurta accorda la vita all’ armata romana a condizione eh’essa passi sotto il giogo, e sloggi in dicci giorni della Numidia. Roma costernata deride esser nullo il trattato acconsentito da Aulo, benché fosse munito dei poteri della repubblica, e spedisce Albino in Africa. Ma il console avendo trovato i suoi soldati ammolliti dal libertinaggio, e negletta la disciplina militare, non crede di dover intraprendere cos’alcuna. Q. Cec. Metello è nominato a succedergli. Il nuovo generale dopo di aver tutto disposto a suo talento,