DEI RE DI TONTO 21 Mia pur de’Romani. Poco dopo Mitridate torna a commettersi al mare sopra alcuni brigantini di pirati, e fa vela verso Sinope, capitale de1 suoi stati. Frattanto le città di Bitinia cadono in poter dei Romani, e son poscia ridotte in una sola provincia romana sotto il governo del proconsole di Asia. Giacché le operazioni di guerra in Asia non erano state per nulla interrotte dall’inverno, l’armata romana si avanza verso il regno di Ponto, e vi giunge molto prima di Mitridate. Il re non essendo in istato di tener fronte ai Romani, fortifica le principali sue piazze, e si ritira presso i barbari al di là dell’ Eusino, ove leva nuova armata. Lucullo voleva inseguirlo nella Colchide, ma ne fu distolto da varie considerazioni, e ritornò ad assediare 0 piuttosto bloccar Amise, città grande c ricca, la seconda del regno di Ponto dopo Sinope. Egli ordina nel tempo stesso l’assedio di Eupatoria, cosi chiamata dal soprannome di Mitridate, e invia truppe a far quello di Themiscira sul Termodonte, città entrambe ragguardevoli (71). Frattanto il re s’era posto in campagna sin dal principio di primavera. Lucullo perciò lascia il comando degli assedii di Amise, e di Eupatoria a Murena, il figlio di quello del quale abbiamo parlato, e di cui Cicerone rende favorevole testimonianza, e marcia contro Mitridate accampato nelle pianure di Cabile. Il re di Ponto si ha la meglio in due azioni, ma nella terza rimane interamente sconfitto, e costretto a prender la fuga senza domestici nè scudieri, anzi senza neppur cavallo sino a clic uno de’suoi eunuchi, che lo scorge a piedi in mezzo ai fuggitivi, scendendo dal suo glielo porse. L’avarizia dei soldati di Lucullo, che non possono capire in sè dalla gioia di raccogliere per le strade Poro, l’argento, e le gemme fatte spargere a bello studio dal re, priva Lucullo del solo premio di sue vittorie, sottraendo Mitridate dalle sue mani. Dopo questa rotta dei nemici, Lucullo prende la città di Cabire e parecchie altre piazze e castella che racchiudevano immense ricchezze. Vi trova pure le prigioni piene di Greci, e di principi stretti congiunti del re di Ponto cui rimette in libertà. Nyssa sorella a Mitridate fortunatamente per essa fu presa, giacché suo fratello nella fuga