DELLA SICILIA racusano conserva la sua libertà contro gli attentati dei Tirreni che volevano assoggettarla. 472. Thrasideo, tiranno di Agrigento, morto che fu suo padre Therone, dichiara guerra all’ antico amico del proprio genitore. Gerone ottiene su di lui piena vittoria. Essa costa ai Siracusani duemila uomini, e quattromila agli Agrigentini, che riaquistano la loro libertà. Gerone prese molta parte negli affari d’ Italia, ed ebbe cogli Italiani parecchie guerre, di cui non ci son conosciute le particolarità. "Morto, che fu Anassila, tiranno di Reggio, Gerone ricevette in Siracusa i due figli di questo principe, e consigliò ad essi di far ritorno a Messina per esercitarvi il potere sovrano. Il principe di Siracusa commise sul finir del suo regno parecchie violenze , che dimenticar fecero le sue buone azioni. Egli mori (467) in Catania dopo a-ver regnato undici anni e otto mesi, lasciando un figlio chiamato Dinomene, il quale, da quanto sembra, non a-veva i talenti necessarii per reggere una città indocile al fiogo; perocché Gerone designò in suo successore Trasi-ulo di lui fratello. I novelli abitanti dal re defunto stabiliti in Catania, non ommisero di rendere distinti onori alla sua memoria: essa fu pur celebrata da Pindaro, Bac- TIRANNI DI AGRIGENTO. rità sovrana, cui esercitò in quest’anno (476); ma se vogliasi credere a Pindaro, fu egli principe generosissimo, il quale durò fatica tuttavia a sostenere la sua autorità. Capis ed Ippocrate suoi congiunti da lui colmati di bene-ficii, se gli ribellarono contro, e trassero parecchi al loro partito, di cui era capo Tirillo, tiranno d’Imera. Therone e i malcontenti vengono a battaglia presso Imera. Il re di Agrigento riporta vittoria. Tirillo prende la fuga, e Therone stabilisce in Imera suo figlio Trasideo. Per assodar vieppiù la sua autorità, Therone avea dato la propria figlia Dcmarete in matrimonio a Gelone, principe di Siracusa, e sposato egli ste«so la figlia di Polizcle nipote di