DELLA REPUBBLICA DI RODI 99 Romani, i quali immediatamente dopo bloccarono la città per mare e per terra. Alcuni degli abitanti temendo non fosse la città presa per fame 0 per assalto, aprono al console segretamente le porte. Questi per altro trattò il paese come se lo avesse espugnato per assalto, condannando a morte tutt’ i principali cittadini cui egli sospettava ili lui nemici, proscrivendo gli altri, ghermendo i tesori di tulli i privati ed imponendo alla città un’ammenda di 5oo talenti. Qualche tempo dopo la morte di Cassio, M. Antonio restituisce ai Rodii gli antichi loro privilegi, e dà loro le isole di Andros, di Tenedos, di Naxo in un alla città di Minda. Ma le tasse di cui essi opprimono tutti questi abitanti obbligano Antonio a rivocare il proprio dono. Da quest’epoca, i Rodii perdettero 0 riguadagnarono la loro libertà secondo che Roma fu contenta o meno di loro. Finalmente Vespasiano ridusse Rodi in provincia romana, assoggettandola a tributo verso la repubblica. Questa provincia (74 anni dopo Gesù Cristo) fu chiamata la Provincia dell isole. Nota. Non ispiacerà al lettore di rinvenir qui un aneddoto che fa onore a Demetrio. Viveva in Rodi un famoso pittore chiamato Protogene nativo di Cauna, città di Caria. Il suo luogo di lavoro era posto fuori della città quando Demetrio ne formò l’assedio. Egli non per questo abbandonò niente allatto il suo soggiorno , nè interruppe tampoco il suo esercizio. Il re sorpreso di tanta tranquillità, gliene domandò un giorno la cagione: principe, jgli rispose Protogene, essa dipende per esser io persuaso che se voi avete dichiarata la guerra ai Rodii, non la farete già certamente alle belle arti. Demetrio ordinò eh’ egli venisse lasciato tranquillo anche in mezzo al suo campo. Il capo d’opera di questo pittore era il ritratto di Jaliso; il quale tenevasi pel fondatore di una città di questo nome nell’isola di Rodi. (Nota degli Editori).