DEI RE DI NUMIDIA 5o5 gli dà un corpo di quattromila Mori per ¡scortarlo ne’ suoi stali. Massinissa, rientrato in Numidia incontra Lacumac che recava soccorsi a Siface:, Io attacca, sconfigge e 1’ obbliga a ritirarsi nella città di Thapsa. Viene ad unirsi con Massinissa gran numero di Numidi. Lacumac, che a-vea raggiunto Mezetule con un rinforzo di Massesiliani, s’avanza alla testa di numerosa armata, e presenta battaglia a Massinissa. Questi supplendo all’inferiorità del numero colla propria avvedutezza, e col valore delle sue truppe, riporta piena vittoria. Massinissa mercè questa vittoria riasceso il trono de’ suoi maggiori conferisce a Lacumac lo stesso grado che avea occupato Isalac presso il re Gala, e concede a Mezetule 1’ amnistia ristabilendolo in tutti i suoi beni. Siface per sollicitazione di Asdrubale, eh’ era allora al suo campo, ricusa di acconsentire a questo trattato, impugna di nuovo l’armi, e con un corpo di truppe invade un distretto ch’era rimasto lunga pezza conteso tra lui e Gala, ma del quale si trovava attualmente in possesso Massinissa. La guerra riesce infelicissima pel re de’Massiliani, il qual vede il proprio dominio ridotto ad una unica montagna verso oriente, mentre il suo nemico regnava solo nell’ intera Numidia, da cui Siface tenta di farlo diloggiare. Boc-char, di lui luogotenente, incoraggiato dalla promessa di generoso guiderdone, ove uccida Massinissa, e di uno ancor ben maggiore se lo prende vivo, marcia con quattromila fanti, e duemila cavalli contro i Massiliani, sorprende Massinissa, a se trae molti de’ suoi soldati, scaccia da lui il rimanente, insegue il loro capo sino alla vetta della montagna, donde a traverso parecchie gole sino alle pianure di Clupea, e sì bene lo accerchia che rimangono uccisi tutti i Massiliani, meno quattro solamente. Massinissa stesso pericolosamente ferito si ritira in una grotta, ove sussiste qualche tempo di ruberie che gli procurano due cavalieri secolui rimasti. Guarito dalla ferita egli s’ avanza ardimentoso sulle frontiere del suo regno. In poco tempo raduna un’armata di seimila fanti, e quattromila cavalli; ciò che col suo coraggio gli basta per rivendicare i propri stati. Saccheggia pure le frontiere de’Massiliani e si accampa molto vantaggiosamente tra Cirthc ed Ippona. Tom. III. 3a *