DELLA REPUBBLICA DI ATENE afx) Aristide, il più virtuoso tra gli Ateniesi, e suo eguale pei talenti militari, di cui avea dato prova nelle battaglie di Maratona, di Platea e di Salamina, non rlie per la sua abilità nel governare. A forza di maneggi, egli era venuto a capo di farlo bandire coll’ostracismo. Si racconta, che allorquando si sono raccolti per pronunciare questo giudizio, un paesano pregò Aristide ili scrivere il nome di quest’uomo sulla sua chiocciola. Lo conoscete voi? lo interrogò Aristide : no, rispose il zotico, ma sono annojato eli sentirlo a chiamare il Giusto. Aristide senza agitarsi scrisse il suo nome sulla chiocciola, e gliela restituì. La pena dell'ostracismo consisteva in un esilio di dieci anni; ma il dolore che produsse il suo allontanamento lo fece di molto abbreviare. La sua morte avvenuta, secondo Plutarco nella vita di Aristide, l’anno secondo della settantottesima olimpiade (467 avanti Gesù Cristo) seguì quatti’anni dopo 1’ esilio di Temistocle. Morì sì povero che la repubblica fu obbligata di pagare la spesa de’ suoi funerali. Tra i giovani ateniesi, cui applicossi Aristide, negli ultimi anni della sua vita, ad educare nella sua famiglia sia per la guerra clic per la civile amministrazione, il più distinto si fu Cimone figlio di Milziade, crede delle sue grandi prerogative e della sua povertà, la quale fu tanta che obbligato a pagare l’ammenda di cinquanta talenti, cui, come si ò detto superiormente, era stato condannato suo padre, egli si costituì prigioniero sino a che ebbe soddisfatto a questo debito. Un ricco cittadino, chiamato Callia, pagò per lui al pubblico fisco, sposando Elpinice di lui moglie e sorella. Cimone restituito alla libertà, diede luminose prove del suo valore nella battaglia ili Salamina e di Mirale. Incoraggiato da questi primi felici successi, si accinse a scacciare interamente dalle città greche i Persiani che se n’erano impadroniti. Dopo avere impiegato due anni ad equipaggiare una flotta di dugento vascelli, egli fece vela verso le spiaggie della Jonia, ove recossi a raggiungerlo un’altra squadra di alleati. Con tali soccorsi egli si rese padrone di quasi tutte le città marittime dell’ Asia minore. In mezzo a queste conquiste, Cimone sentendo che l’armata navale dei Persiani, di un terzo più forte che la sua, sfavasi anco-