DELLA REPUBBLICA DI CARTAGINE 483 Magone, prossimo congiunto di Annibale, Annone, altro nobile cartaginese, ed Asdrubale stesso, sono nel novero dei prigioni. Essendo Josto morto sul campo di battaglia, suo padre Arsicora si uccide per disperazione. I Sardi si arrendono alla prima intimazione del vincitore Romano. Tutte le città e te fortezze cartaginesi sottomettonsi a Manlio. I Cartaginesi non f hanno miglior fortuna in sul mare. Il pretore T. Otacilio sconfìgge in Africa la loro squadra ed i Locrii aprono le porte ai Romani. Annibaie dopo ciò fa sforzi inutili per difender Capua, protegger Nola ed impadronirsi di Pozzuoli. Dappertutto i Romani lo respingono. Il proconsole T. Gracco, alla testa di numeroso distaccamento, mette in rotta Annone presso di Benevento, ma egli se ne ricatta nella Lucania, ove disperde e passa a fil di spada alcune milizie inviate da Gracco per devastare il paese. Intanto Fabio e Marcello continuavano l’assedio di Casilinia, che alla fine domanda di capitolare. Marcel- lo fa trucidare un gran numero de’suoi abitanti, e manda a Roma quasi tutti gli altri prigionieri, benché uno degli articoli della capitolazione portasse eh’essi potevano ritirarsi a Capua. Dopo questa spedizione, i Romani saccheggiano, incendiano o soggiogano tutti i paesi limitrofi, raccogliendo immenso bottino. Marcello parte per la Sicilia. Annibale s’avanza verso Taranto, dove il propretore Valerio avea accantonato un corpo di truppe. Alcuni giovani Tarantini, di nascita distinta, di cui i principali erano Ni-cone e Filomene, formano il progetto di trucidare i Romani stanziati nella loro città, e di consegnar la piazza ai Cartaginesi (212). Annibaie prende parte a questo complotto, il quale viene sì bene organizzato, eh’ egli si rende padrone della città sulla fine del mese di luglio. I Romani sono abbandonati al furore dei Cartaginesi. Livio, sorpreso in un momento di ebrezza, può salvarsi a stento nella cittadella. I Tarantini la bloccano per mare e per terra. Annibaie vi lascia delle truppe, e si ritira nel campo da lui scelto sopra il Galese. Durante quel tempo Annone, che per ordine del generale cartaginese avea tentato di vettovagliare Capua, è dai Romani disfatto. In questa sconfitta seimila Cartaginesi perdono la vita, e settemila la libertà. Un’immensa quantità di viveri e di bottino cadono