DEI LACEDEMONI durata. Ma tanti disastri sopraggiunsevo in un momento ad opprimere i Messeni, che il loro valore rimase inceppato, e ridotto all’inazione. I lor fondi erano esausti dalle guarnigioni poste nelle piazze, i loro schiavi trascorsi presso i Lacedemoni, e il loro paese sterminato dalla pestilenza. In tanta desolazione, essi presero il partito di abbandonare la maggior parte delle loro piazze, e di ritirarsi sai monte Itome, ove fortificarono la città di questo nome. I Lacedemoni venuti costì ad attaccarli, ebbero a sperimentare che l’avversità non avea punto abbattuto il loro coraggio. 735. La guerra messenica durava da ott’anni con vario evento, quando i Lacedemoni s’accorsero che la lunga loro assenza faceva sensibilmente diminuire presso di essi la popolazione. Per rimediare a questo inconveniente, v’ inviarono un numero df soldati perchè avessero a tener luogo di mariti presso le loro mogli. Da questo commercio nacquero i figli che si chiamarono per dileggio i Partenie-si. Giunti ad età matura questi frutti di adulterio, arrossendo di loro origine, e del disprezzo che sovr’essi attirava, abbandonarono il paese, e si recarono a Taranto ove si stabilirono avendone scacciati gli antichi abitatori. Finalmente dopo una guerra di vent’anni, i due popoli vennero ad un’ azione definitiva. I Messeni, perduti i loro capi e il maggior numero delle milizie, furono obbligati ad abbandonare Itome (723) con tutte le loro piazze in potere dei Lacedemoni, e rimaner loro soggetti al par degl’ Iloti. 684. Erano scorsi appena trentanov’anni della roviua d’Itome quando i Messeni ridotti all’estremità dalla durezza ch’esercitavano su di loro i Lacedemoni, rimbrandi-rono le armi onde rivendicarsi in libertà. Avistomene, uno dei più distinti tva essi pev nascita e per alte qualità, gl’ indusse a ribellarsi dopo essersi assicurato delle disposizioni degli Avgii e degli Avcadi, egualmente malcon-teni dell’alterigia, colla quale erano tvattati dai Lacedemoni. Ma pvima di avev ricevuto da essi alcun soccorso, si mise in campagna co’ suoi concittadini, e diede ai Lacedemoni presso un villaggio chiamato Deres una battaglia donde uscì vittorioso dopo aver fatto prodigii di valove.