DELLA SICILIA 3;5 rifugio, cd ove essi avevano già edificato parecchie città. Ma i Greci furono i più numerosi e possenti di tutti i popoli che formarono stabilimenti in Sicilia. Nondimeno nulla dice la storia, per oltre sei secoli, delle cose di questo paese, ad eccezione della fondazione di alcune città, e neppur su questa si è sempre in accordo. Quando i Siciliani ricompariscono sulla scena del mondo, sembra aver essi ritratta d’Atene la forma del governo, ma l’aristocrazia non convenne loro lungo tempo. I più potenti misero tutto in opera, onde appropriarsi la sovranità. Parecchi vi riuscirono di guisa che ciascuna città ebbe per così dire il suo tiranno, ossia il suo re particolare. La storia non ci ha conservato i nomi e le azioni che di taluno di essi. SIRACUSA GOVERNATA DA’RE. 491. Gelone innalzato in Siracusa al potere supremo per ¡scelta stessa dei Siracusani, coni’è detto nella cronologia dei tiranni di Gela, dà opera per popolare il novel- lo suo regno, conducendovi gli abitanti di Gela, di Ca-marino cc., e si occupa ad aumentare, abbellire e fortificar Siracusa. Un presente di grani di cui regala i Romani in un loro stringente bisogno, gli concilia 1’ amicizia della repubblica. Nondimeno i Megaresi gli intimano guer- tikawsi de’leontini. foraggio , Panezio promise ad essi ove uccidano i propri padroni, di far dono dei loro cavalli. Non ci volle ili più per indurre quegli sciagurati a così detestabile azione (Gì4)-Allora Panezio entrò in città con questi assassini, e vi si rese padrone assoluto. Egli è il solo tiranno dei Leontini, il cui nome sia a noi pervenuto. TIRANNI DI AGRIGENTO. Falaride, il più celebre tra i tiranni di Sicilia, il cui nome desta ancora orrore, nacque, giusta la più comune opinione, ad Astifalea, isola del mare earpazio. Suo padre