CRONOLOGIA STORICA una notte colla eletta della sua armata. Pompeo Io insigue, lo raggiunge presso PEufrate, se gli accampa da vicino nei diatomi del monte Sidla, e tenta di avvilupparlo; ma i suoi ufficiali veterani lo determinano ad azzuffarsi senz’ aspettare lo spuntar del giorno. Pompeo li mena quindi al nemico che non osa affrontarli. I Romani fanno grande macello ; più che diecimila de’nemici rimangono estinti, e tutto il campo vien preso. Mitridate s’ era aperto un varco a traverso P armata romana a spada sguainata con ottocento uomini, i quali ben presto si sbandano e di sperdonsi; ed egli rimane solo co7suoi famigli, c con Ipsicratia, una delle sue spose, che venne dappoi ap- Íiellata Ipsicrate per dare al suo nome desinenza maschi-e. Questa donna di coraggio veramente virile, e -di audacia guerriera, non abbandonò mai il suo sposo, nè mai stancossi di servirlo nella fuga, stregghiando persino ella stessa il suo cavallo fin che giunsero a Sinoria, fortezza in cui eranvi P oro, 1’ argento e gli arredi più preziosi del suo sposo. Questi non vede altro rimedio per le cose sue se non che dal lato di Tigrane di lui genero. Ma Tigrane era in guerra col proprio figlio: supponendolo d’intelligenza con Mitridate, fa imprigionare gli ambasciatoli del re di Ponto, e ben lungi dall’accordar ad essi il soccorso eh’erano venuti ad implorare pel loro signore , promette cento talenti a colui che riuscirà ad impadronirsi della persona di suo suocero o ad ucciderlo. 65. Intanto Pompeo marciava alla caccia di Mitridate, che sino dalla primavera di quest’anno avea volto i suoi passi verso il Bosforo Cimmerio,. dato da lui in ap~ panaggio a Machare uno de’suoi figli. Questi vivamente sollecitato dai Romani avea fatto secoloro la pace, e prevedendo che suo padre non sarebbe soddisfatto della sua condotta, tutto eh’essa fosse conforme alla necessità delle circostanze, egli avea preso la fuga per evitare la sua presenza. Pompeo lascia a parte Mitridate nel Bosforo, ritorna nel Ponto ed in Cappadocia, e soggioga quasi che tutte le città o piazze forti eli’erano ancora sottomesse al re. Stratonica, una delle mogli di questo sovrano, dà in potere del proconsole Sinforiano un castello del Bosforo eo’ tesori che vi erario nascosti, domandandogli per ri-