488 CRONOLOGIA STORICA tutta sua era la gloria. Annibale immerso nella più prò" fonila afflizione per la perdita di colui cui riguardava come sua sola speranza e sua fortuna, si ritira ai confini del paese dei Bruzii, ove dura gran fatica a sussistere, benché sembrasse ancora formidabile a1 suoi nemici. In Ispagna non erano in più florido stato le cose Cartaginesi. E’ vero che Annone e Magone comandavano una grossa armata nella Celtiberia, protetta in qualche distanza da un corpo di 110-vcmila Celtiberi. Sillano nondimeno sorprende questo corpo formato in gran parte di nuove leve, ne passa buon numero a fil di spada, e disperde il rimanente. Annone e Magone giungono in loro soccorso verso il terminar dell’ azione e sono del pari volti in fuga. Annone è fatto prigioniero. Dopo questa disfatta dei Cartaginesi, Scipione meditò il conquisto dell1 intera Spagna. L. Scipione, di lui fratello, con un corpo di diecimila fanti e mille cavalli, prende la città di Oringi nella Betica. 11 proconsole M. Valerio Levino che comandava in Sicilia commette grandi sac-cheggiamenti sulle coste d’Africa, e rompe una squadra cartaginese di settanta galee, ritornandosene in Lilibeo (207). Diciassette di queste galere son prese dai Romani, quattro colate a fondo, e le rimanenti poste fuori di combattimento. L’anno seguente, la Lucania si assoggetta ai Romani. 206. Magone III ed Asdrubale VI, figlio il primo di Amilcare, e l’altro di Giscone, muovono alla primavera da Gades o Cadice con un' annata di cinquanta, e secondo alcuni, di settantamila fanti, e di quattromilaeinquecen-to cavalli, portandosi a Silpia poco distante dall’armata romana. Scipione, coadiuvato da varii principi spagnuoli, trovasi in istato di opporre ai Cartaginesi quarantacinquemila uomini. Magone e Massinissa danno addosso ai Romani, ma rimangono sbaragliati e inseguiti sino nel loro campo} un turbine violento mette fine al combattere. Asdrubale abbandona il suo campo, e si ritira precipitosametite verso l’O-ceano. I legionarii Io inscguono e gli uccidono tutta la sua gente, ad eccezione di settemila uomini che poscia disertano e cui egli stesso abbandona onde salvarsi a Gades. Magone lasciato solo egualmente dalle truppe africane, viene ben tosto ad unirsi a lui. Ma Massinissa, re di Numi-