DELLA REPUBBLICA DI ATENE 361 ciare. Ma ciò fu di breve durata. L’ambizione da cui al pari di lui erano essi divorati avendoli tra loro divisi, Pi-sistrato trovò mezzo di riguadagnare Megacle domandandogli in isposa la sua figlia, che gli venne accordata. Allora per cattivarsi il popolo, mise in iscena una donna sconosciuta di vantaggiosa statura, e di seducente bellezza, chiamata Fya, la quale spacciandosi per Minerva, comparve improvissamente in Atene cogli ornamenti della Dea, e montata sopra magnifico carro. In questo stato ella percorse tutti gli angoli della città, preceduta da araldi, che volgevano al popolo la parola in questi termini: Ateniesi, ricevete Pisistrato cui tanto onora Minerva che lo riconduce ella stessa alla cittadella (Erodoto 1. I.: Diogene Laerzio in vita Solonii, e Plutarco ). Gli Ateniesi ingannati da questo trancilo si affrettarono di richiamare Pisistrato, e di rimettergli in mano il governo. Ma essendosi in seguito disgustato con Megacle suo suocero, si attirò un’altra procella, che obbligollo ad abbandonare una seconda volta Atene, ed a ritirarsi in Eretria, nell’isola di Eubca (544)- Questo bando durò per 11 anni, dopo i quali rientrò trionfante colla sua famiglia nell’ Attica ( 533 ). Liberato allora da’suoi nemici, egli dedicò tutte le sue cure al bene della repubblica. Vedendo la città di Atene sopraccaricata d’ inutili abitanti, ne trasferì una parte nella campagna, le cui terre erano rimaste incolte per mancanza di agricoltori. Ben presto si videro dappertutto i campi coperti di spiche c piantati d’oliveti, non che le colline fornite di gruppi di viti. I soldati feriti furono per suo ordine nodriti a spese dello stato, e i figli di coloro che erano periti in guerra trovarono in lui un padre soccorrevole che provvide alla loro educazione. Anche le lettere ebbero in Pisistrato un protettore non meno zelante che illuminato. Fu egli il primo che fece erigere una biblioteca per uso pubblico. Prima di lui i poemi di Omero erano dispersi e confusi: egli li fece raccogliere, correggere e porre nell’ordine regolare, in cui li teniamo al presente. Finalmente questo principe, clic tranne l’ambizione, era il miglior cittadino d’Atene, terminò in pace i suoi giorni (528) nell’ anno trentesimoterzo del suo regno, lasciando tre figli, di cui ci facciamo a parlare.