DEI RE DI CARIA
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     Diodoro di Sicilia, che gli dà ventiquatttro anni di regno, riporta la sua morte all’anno quarto della 106.“ olimpiade; la qual corrisponde al 353 avanti Gesù Cristo.
     Artemisia di lui moglie a un tempo e sorella gli succedette. Cui non è noto eh’ ella gli lece erigere un magnifico avello, dond’ è venuto il nome di mausoleo ai monumenti di questo genere ? Il regno di cotesta principessa fu di due anni. Teopompo autore contemporaneo e dopo lui Cicerone lo fanno morire di tisi. Giusta la narrazione che ha più del mirabile, e per conseguenza meno di verità di Valerio Massimo e di Aulo Gellio, ella si bevette le ceneri del marito.
     Idrieo prese le briglie del governo dopo la morte di Artemisia IL* Egli avea comandato le armate vivente suo fratello, e al pari di lui adoperata molta circospezione verso i Persiani e i Lacedemoni. Idrico cessò di vivere l’anno primo della 109.“ olimpiade, cioè a dire il 344 avanti l’era volgare.
     I Carii, conformemente all’ultima volontà di Idrico, conferirono la corona alla principessa Ada di lui sorella e moglie. Pissodoro, l’ultimo dei fratelli di Ada, risolvette di scacciarla dal trono mercè il soccorso dei Persiani. Ada si difese con coraggio; ma filialmente spogliata dei suoi stati dopo averli governati per lo spazio di quattr’ anni, ella si ritirò nella fortezza di Alinda, ove si mantenne sino all’epoca del passaggio in Asia di Alessandro. Pissodoro mori dopo un regno di cinqu’anni. Orontobate di lui genero, uno dei favoriti del re di Persia, fu suo successore, ma lo fu per breve tempo. E invero, quando Alessandro vittorioso dei Persiani alla battaglia del Cranico penetrò in Caria, Ada gli si fece incontro, e gli diede a conoscere i diritti eh’ ella tenea alla corona. A-lessandro commosso dalle sciagure di questa principessa, la rimise in possesso del regno, di cui era stata spogliata. Ognuno si rammenta in quest’occasione l’aneddoto seguente. Quando Alessandro fu al momento di lasciare la Caria, Ada volle regalarlo di cuochi, e pasticcieri eccellenti nell’arte loro. Alessandro si scusò di riceverli, dicendo che Leonida di lui maestro gliene avea dati ben di più abili, poiché le marcic di notte lo preparavano al pranzo, e un pranzo leggero gli rendeva saporita la eena.