300 CANTI ILLIRICI Gli ha un destrier bianco da giostra: Come l’asta sul monte sfavilla, 435 11 destrier ratto cade sulle ginocchia: Disopra a lui la lancia trasvolò; Percosse in un freddo masso: In tre l’asta si spezzò Fino al calce e al destro pugno. 440 Come ruppero quell’aste guerriere, Trassero i pennati busdóvani. Quando il forte Alì picchia, Quando picchia su Strainic il bano, Di sella al cavallo il crollò, 445 E sugli orecchi al cavallo lo pinse. Iddio soccorre Strainic il bano: Gli ha un destrier bianco da giostra, Quale oggi tra’ Serbi non è, Fra Serbi nè fra Turchi. 450 S’impenna col capo e con tutta sua possa, E in sella fa ribalzare il signor suo. Quando picchia Strainic il bano Il grave serpente, il forte Alì; Di sella moverlo non potea. 455 Cascano del morello fino al ginocchio, Per terra tutte e quattro le gambe. I busdóvani pennati spezzarono; (434) Vedi sfavillar tutto il poggio. Rammenti che la battaglia è in altura. In una parola ti si dipinge tutta quanta la scena. (435) Lett. il cavai falco: che qui si fa come epiteto. (436) Preletilo. (438) Na troje. Assol. (439) Lett. Al pome. (441) Dalle punte che li armano. (443) La ripetizione fa vedere il colpo sospeso, e poi ribattuto. <449) Nili e ni, come i Lat. nec e neque. (450) Il testo dice forza solo : intende di tutte le membra. (455) Lett. si tuffano. Cascano come se il suolo fosse onda cedevole. (457) Polomisce: perruperunt.