44° CRONOLOGIA STORICA gc, devastano le chiese, e non danno alcun quartiere agli ecclesiastici ed ai monaci clic cadono nelle loro mani; dopo di che se ne tornano in Alessandria, carichi d'immense ricchezze. Giustiniano, il giovine, figlio e successore di Costantino Pogonato, fece rientrare la chiesa romana ne’suoi beni di Sicilia (685 dopo G. C.) eh’erano stati disposti. Sergio, grande scudiere, e governatore della Sicilia, sentendo che la città di Costantinopoli era assediata (718 dopo G. C.) dall’armata di Omar II, corona imperatore un individuo di sua famiglia, chiamato Basilio, cangiando il nome suo in quello di Tiberio. Levato l’assedio di Costantinopoli, l’imperatore Leone Isaurico invia in Sicilia Paolo il Cartolaio col titolo di patrizio e di governatore. Questi approda senza ostacolo m Sicilia, ed entra in Siracusa. Sergio fugge tosto nella Calabria. I Siracusani proclamano imperatore Leone, e consegnano Basilio e i suoi cortigiani a Paolo che fa loro troncar la testa. Leone pervicace nelle massime degli Iconoclasti vuol trarre segnalata vendetta (73o di G. C.) dei papi che gli resistevano: confisca i beni posseduti dalla Chiesa romana nella Calabria, e nella Sicilia, e stacca molte province dal patriarcato di Roma, tra le altre la Sicilia, che sin d’allora comincia a riconoscere l’autorità patriarcale dell’arcivescovo di Costantinopoli. L’imperatrice Irene vuol far condur via Elpidio (780 dopo G. C.) ch’era governatore della Sicilia. I Siciliani impediscono clic si pratichi a lui violenza. Il patrizio Teodoro è inviato in Sicilia con grossa flotta, per far guerra ad Elpidio (781 dopo G. C.). Dopo parecchi combattimenti Teodoro rimane vittorioso. Elpidio si ritira presso i Saracini ove vien bene accolto. Questi barbari c-seguiscono una nuova spedizione in Sicilia (8ao dopo G. C.), sorprendono la città di Palermo, donde stendono le loro scorrerie in tutta l’isola. I Siciliani implorano il soccorso di tutti i principi cristiani. Bonifacio, conte di Corsica, fa una discesa in Africa, e mette quattro volte in fuga i Saracini, che richiamano dalla Sicilia tutta la loro armata; ricompariscono però ben tosto con numerosa flotta comandata da Sabar (8ai dopo G. C.). Grande combattimento navale tra i Cristiani, comandati da Teodosio, ammiraglio dell’imperatore Michele il balbo, e gli infedeli. I primi so-