448 CRONOLOGIA STORICA Ìirimi. Ma Apocliaps si dichiara contro suo fratello Apol-ofar: essi vengono alle mani, e sono alternamente or vincitori ed or vinti. Apollofar col soccorso delle truppe imperiali fa piegar finalmente la vittoria dal suo lato ( io38 dopo G. C.). I due fratelli s’accorgono ben presto che 1’ imperatore non agisce nella lor controversia che per proprio interesse, perciò riconciliatisi tra loro e sollecitano gli Aifricani a soccorrerli, onde impedire ai Greci di conquistar la Sicilia. Il patrizio Georgio Maniace sbarca in Sicilia, e comincia dal far l’assedio di Messina. Gaimar Waimaire, Srincipc di Salerno, gli accorda volontieri il soccorso dei lormanni cui teneva al proprio servigio, e che più che amarli li temeva, benché lo avessero benissimo servito contro il principe di Capua. L’arrivo di questa gente valorosa mette fine all’ assedio che tirava in lungo, ed obbliga la città ad arrendersi. Maniace poscia s’impadronisce di tutte le piazze eh’erano tra Messina e Siracusa^ ed anche di quest’ultima stessa. Guglielmo, gentiluomo normanno, figlio del conte di Puglia, formava parte di questa spedizione, e vi si distinse con atti di valore. Nondimeno Apollofar ed Apocliaps entrano in Sicilia. Guglielmo, alla testa de’suoi Normanni attacca gli infedeli a Rametta, e ne fa scempio spaventevole. I Saracini di Sicilia ricevono un considerabile soccorso dall’ Africa. Il generai greco si porta ad attaccarli presso Troina. I Cristiani ottengono compiuta vittoria. Si pretende che cinqnantaduemila Saracini siano rimasti sul campo di battaglia. Il governo della Sicilia cade in sorte al patrizio Stetano, fratello dell’ imperatrice (io4o dopo G. C.) I Saracini fanno una nuova invasione in Sicilia, e ne riprendono tutte le piazze, eccettuata Messina, attesa la viltà del nuovo governatore. I barbari assediano Messina. Catacalono che vi comandava, avendo sotto i suoi ordini una guarnigione di trecento cavalli Armeni e di cin-quecent’uomini di scelta infanteria, sostengono per lunga pezza P assedio. In un giorno festivo pei Maomettani, ed all’ ora di pranzo delle truppe infedeli, egli fa una sortita generale, penetra sino alla tenda di Apollofar. cui trova ebro e lo uccide. Trentamila Saracini, per quanto viene asserito, perdono in questa giornata la vita. Nondimeno quelli che sottraggonsi a tanta sconfitta, vengono nuovamente a por-