5o8 CRONOLOGIA STORICA pcgli uomini.Nella sola Numidia nc morirono ottoccntomila, e duecentomila nell’ Africa propriamente detta. Intanto l’esito non avendo corrisposto all’aspettazione di Micipsa, tentò secretamente ogni sorta di mezzi onde privar di vita suo nipote. Giugurta, colla sua prudenza, si guarentì da tutti i pericoli, e si conciliò alla fine l’affetto di suo zio in guisa che questi lo adottò per figlio, c dichiarollo col suo testamento erede della corona unitamente a’propri due figli (122). Indi a tre anni il re di Numidia morì a Cirthe, avendone regnato trenta. Adherbal, Iliempsal, e Giugurta rendono gli estremi uf-fizii al lor padre con regale magnificenza. Poscia raccol-gonsi insieme onde conferire sugli affari dello stato; ma non andando tra loro d’accordo determinano di divider l’impero ed i tesori del re defunto. Giugurta che non consente a ripartizioni corrompe l’albergatore presso il quale Hiempsal era ospite a Tnirmida. Alcuni satelliti di Giugurta, introdotti nella sua casa da quest’uomo, trucidano quelli che dormivano e quelli che volevano resistere, e dopo molte investigazioni trovano finalmente Iliem-psal nello stanzino di una domestica. Essi gli tagliano la testa e la recano al lor padrone. Il romore di quest’uccisione diffusosi in tutta 1’Africa, riempì di spavento Adherbal, e tutti i sudditi fedeli di Micipsa. Il maggior numero tiene per Adherbal, mentre i migliori soldati s’attaccano a Giugurta. Egli ne raccoglie quanti più puote, e s’impadronisce a buon 0 malgrado di parecchie piazze. Adherbal, confidandosi nel numero delle sue truppe, vuol tentare la sorte dell’armi; ma vinto sino dal primo urto se ne fugge sulle terre della provincia romana, poscia a Roma stessa, e il suo rivale conduce a termine senza fatica il conquisto di Numidia (116). Giugurta era, come si disse, figlio di Mastanabal e di una concubina di questo principe. Dopo i primi trasporti della sua ambizione, il nuovo conquistatore della Nu-nudia, ben comprendendo che l’orribile suo delitto e la sua usurpazione ecciterebbero contro di lui l’indignazione del popolo romano, invia immantinente ambasciatori a