DELLA SICILIA 44« no interamente battuti, ma il vincitore rivolge le sue escursioni dalla parte della Dalmazia, e ritorna in Africa. Nuova invasione di cotesti barbari ( Si5 dopo G. C. ) quattro anni dopo della quale non si conosce distintamente quale ne sia stato l’evento. Eufemio, uno dei principali signori di Sicilia, ove comandava un corpo considerevole di milizia, diviene perdutamente amante di una religiosa, e a mal suo grado la strappa dal suo monistero. L’imperatore Michele ordina che si tagli il naso al rapitore e si faccia morire. Eufemio avendo indotto l’armata a proteggerlo, viene proclamato imperatore: ma non sentendosi egli in forze sufficienti per sostenersi, ricorre ai Saracini d’Africa. Il re di questi barbari lo prende sotto la sua protezione, arma forte squadra , e fa partire per la Sicilia un’ oste di quarantamila uomini sotto il comando di Halcam, o Adelcam. Verso la metà del mese di luglio (827 dopo G. C.) essa scende presso Mazara senza trovarvi veruna resistenza. Gli Infedeli prendono tosto Selinunto, trattandone gli abitanti con crudeltà inaudita. Molte città temendo di 1111 pari destino si danno ai barbari. Halcam fa edificare una fortezza sulla montagna chiamata Bonifato, e le dà il proprio nome come conserva tuttavia. I Siciliani riavutisi dal concepito Spavento pongono l’assedio davanti Halcam. Soprarriva nuov’ armata in soccorso dei barbari, che fa levar l’assedio e costringe la maggior parte della città dell’isola a sottomettersi all’obbedienza di Eufemio, cui i Saracini faceano proclamar re in tutti i paesi dei quali facevano il conquisto. jSìegando i Siracusani di ubbidire, Eufemio domanda di conferire con una deputazione. Gli vengono perciò spediti due fratelli, coi quali era stato altra volta, strettamente unito in amicizia. Egli va loro incontro, e gli abbraccia ma i due deputati lo afferrano pei capelli, lo pugnalano, e gli mozzano il capo. Si rapporta a quest’anno ( 1 ) la data della favolosa donazione dell’isole di Corsica, di Sardegna, e di Sicilia, fatta al papa Pascale da Luigi il semplice, che non aveva mai avuto diritto su un solo palmo (1) Fu nell’817 (V. l’agi « Muti loti} ( Isola delV Edil.j Tom. III. 28 *