332 CANTI ILLIRICI 300 In questo a’ Turchi un soccorso giunse, Centrenta fra Serbi e Turchi, E innanzi a loro Derviscio agà: Presto alla città le scale appoggiarono; E d’ogni banda i Turchi fann’ impeto. 305 Ma virilmente si difendono i Montenegrini: Volan essi per le mura della città Come dodici bianche aquile Quando volano per rami d’abeti. Picchiano i Turchi, e sangue spargono: 310 Non gli lasciano nè batter occhio: Pensa, se la città ripigliare. •caso nostro dì, ch’ha sempre idea affine all’antico ablativo, cioè di moto dilun-gantesi. E anche quando il di indica proprietà, appartenenza stretta, la rappresenta come uscente dell’oggetto, e diffondentesi intorno. Cosi accoppia insieme mirabilmente le idee d’appartenenza e di causa, e dimostra contrario al buon senso delle nazioni il sofisma delPHume. (300) Priskofio — prac-siluit. Accorse d’ un salto, sopraggiunse. Da sbafiti, come auxilium da salio. (301) Dall’Erzegovina, nemica al Montenero. (307) Ka, per kao o kako, al modo che corri* per come i Toscani, e i Veneti co\