DEI RE D'EPIRO IOJ portò nel campo nemici ove iu trattato nella maniera più vile. Una donna il cui marito e figli erano stati presi dagli Epiroti, dopo di aver a forza di prieghi ottenuto, che a lei venissero consegnati gli sparsi brani di questo cadavere già da’Lucani tagliato a pezzi, onde poter procurare la libertà alla sua famiglia prigioniera, recolli a Cleopatra e ad Olympias, moglie 1’una e sorella l’altra del re estinto. Tutti gli antichi parlano di lui come di principe non inferiore in abilità ed in coraggio a suo nipote Alessandro il Grande. Oroso dice eli’ egli fu ucciso dai Sanniti mentre faceva preparativi di guerra contro i Romani (331). La sua morte, giusta il Nicolai, può collocarsi all’autunno di questo stesso anno, (Acad. des laser, tom. XXII, pag. 353 ), Eacide, figlio di Arymbas IL e nipote di Alceto I, salito al trono dell’Epiro, seguì la causa di Olympias contro Cassandro, e mise in piede una grossa armata per fargli levar l’assedio di Pydna , ove questa regina crasi chiusa. Molti de’ suoi sudditi, a’ quali egli avea fatto prendere le armi per cotesta spedizione loro malgrado, si ammutinarono contro di lui. Allora egli prende il suo congedo , e marcia con quelli che vogliono di buon grado seguirlo a Pydna (316). Appena ha egli abbandonato P Epiro, che gli ammutinati fanno emanare un decreto, col quale Eacide veniva bandito dal regno, e stringevasi alleanza con Cassandro. Questi spedisce tosto in Epiro Licisco onde governarlo in suo nome. Ma gli Epiroti pentiti ben presto (li aver esiliato il loro re, lo richiamano. Se non che Eacide godette per breve tempo del suo ristabilimento, essendo stato ucciso lo stesso anno (313) in una battaglia contro Filippo fratello di Cassandro. Questo principe avea regnato diciott’anni, ed avuto da sua moglie Ftia, figlia di Melinone il Tessalo ed uno degli Eraclidi, Pirro tanto famoso nella storia, in un a due figlie Deidamia e Tro-iade, di cui la prima sposossi a Demetrio Poliorcete. 312. Alceto, fratello di Eacide, eletto dopo di lui a re di Epiro, era di carattere sì violento, che trasse suo padre Arymbas a proscriverlo dalla sua corte. Dichiarato nemico di Cassandro, nulla ommise per raccogliere un’ armata capace di farlo per sempre uscir dall’ Epiro. Liei» Tom. III. 7 » J