DEI RE DI TRACIA nirono soccorsi ai Romani contro Filippo e Perseo, re entrambi di Macedonia, e d’allora si conservarono sempre fedeli alla repubblica, sino a che le crudeltà di Pisonc gli obbligarono a prendere le armi. Sotto il regno di Augusto, essi ubbidivano ancora ad uno de’lor propri re, chiamato Sitas, il quale sconfisse i Bastami colle truppe che Crasso, allora pretore di Macedonia, avea spedito in suo aiuto. I Bessi abitavano il monte Emo, vivendo sotto ca- [>anne, e non sussistendo se non di ciò che toglievano ai oro vicini. Essi superavano in crudeltà tutti gli altri Traci. La principale loro città Uscudama è al presente conosciuta sotto il nome di Adrianopoli. Furono governati da re della propria nazione sino al consolato di M. Licinio Lucullo c di Cassio Varo (73), il primo de’quali dopo aver invaso il loro paese, riportata luminosa vittoria, e preso la lor capitale, assoggettò ai Romani tutta la nazione. Frattanto i novelli padroni permisero ad essi di con- proconsole di Macedonia, s’imposs _ imento di uno di questi, e lo fece decapitare. Figli appellavasi Ra-bocentc. La nazione fu tanto irritata di questa pubblica esecuzione, che scosse il giogo dei Romani, a cui poscia da Ottavio padre di Augusto fu nuovamente assoggettata. Durante le guerre civili di Roma, i Ressi intrapresero di rivendicarsi in libertà, ma furono un1 altra volta domati da Bruto. Sotto il regno di Augusto certo Vologeso nativo del paese e sacerdote di Bacco, formato un possente partito, si rese signore di tutta la regione, e poscia gettatosi sul Chersoneso vi commise le maggiori depredazioni, ma fu vinto alla fine da Risone, che costrinse i suoi sudditi feroci a deporre le armi, e a sottomettersi alle condizioni cui egli giudicò a proposito di dettare. Da quest’ epoca i Bessi si mantennero ubbidienti sotto il dominio romano. TRACI-BESSI. tinuare a vivere sotto uno dei lor ipi. Pisone.