38o CRONOLOGIA STORICA i Siracusani rivendicatisi a libertà, abbatterono le statue di tutti i tiranni, rispettando quella di Gelone. Egli avea regnato sur essi per lo spazio di anni tredici. Gcrone nel cominciamento del suo regno fu ingiusto, crudele, nemico delle scienze, ma caduto malato, la conversazione cogli uomini celebri che vivevano a quel tem- f>o in Sicilia, quali Pindaro, Bacchilide, Simonide, Eschi- o cc. lo rese ad un tratto giusto, clemente, generoso, e protettore delle muse. Concepì nondimeno gelosia contro suo fratello Polizele^ a cui Gelone in morendo avea raccomandato di sposare Demarete di lui vedova. Per allontanare questo fratello o fors’ anche per farlo perire, Cerone gli diede il comando delle truppe che mandava in ajuto ai Cibariti; ma Polizele si rifiutò di passare in Italia, e si ricoverò presso Therone, re d’Agrigento, di lui genero, per porre in salvo i suoi giorni. Gerone per altro non volle approfittare dell’occasione che avea di vendicarsi della buona accoglienza fatta da Therone a Polizele ^ ma Therone opponendo benefizio a benefizio, riconciliò i due fratelli che vissero dappoi insieme in buona armonia. 4"4- La città di Cume mercè il soccorso del re Sì- tiranni DI AGRIGENTO. Alcamene governò Agrigento dopo la morte di Fala-ride con molto buon successo. Alcandro, successore di Alcamene, si distinse per la dolcezza della sua amministrazione. Non fu meno che il suo antecessore felice, e indossò a suo esempio la porpora che era il distintivo regale. Therone, per ciò che pretendesi, discendeva d’Agenore, da Cadmo ec. Suo padre chiamavasi Enesidemo, e s’era distinto al servigio dell’armata d’Ippocrate, tiranno di Gela. Non si sa per quali vie egli sia pervenuto all’auto-