-190­ All'alba del 30 aprile, presso Capo Bianco, dove ave~ va sostato per attendere le informazioni che dovevano essergli portate dai brigantini e dalle feluche in perlustrazione avan~ zata verso sud, il Mocenigo avvistò le galere ottomane. A voga arrancata diresse contro il nemico, ma mentre stava per raggiungerlo, il vento improvvisamente cambiò; ciò gli impedì di venire a contatto. I Turchi, favoriti dal cambio del vento, poterono invertire la rotta, imboccare il Canale di Samos e farsi così perdere di vista. Contrariato per il mancato incontro, il Mocenigo fece nuo~ vamente rotta su Scio, convinto che da quelle acque avrebbero dovuto transitare almeno i vascelli barbareschi che certamente stavano navigando verso l'Alto Arcipelago; e in questa con~ vinzione, spedì una fregata alle Sdille per dare ordini al se~ condo Capitano delle Navi di venir lo a raggiungere al più pre~ sto coi vascelli che aveva alla sua dipendenza. All'alba del 3 maggio, mentre il Mocenigo era sull'an~ cora presso Capo Bianco, egli ebbe la gioia di veder confer~ mata la sua previsione, quando scorse all'orizzonte 1 5 va~ scelli di Algeri che, con vento favorevole, dirigevano per im~ boccare il Canale di Scio. Salpate le ancore, egli diresse subito per tagliare la rotta al nemico. Il Mocenigo prese posto al centro della formazione lunare delle galere, al corno destro dispose il Provveditore Badoer, al sinistro il Commissario Michiel, davanti la formazione pose le galeazze di Iseppo Morosini e più avanti ancora una avan~ guardia di galere col Capitano in Golfo Barbaro. Gli Algerini erano sotto il comando di Mehemet, rinne~ gato olandese, e nel loro reparto era compresa la nave veneta Croce d/Oro che, partita con un carico di biscotto da Venezia, era stata catturata qualche giorno prima a Tino, ove si trovava ancorata, da uno dei vascelli Algerini, che era riuscito ad av~ vicinarla con lo stratagemma di tenere alzata la bandiera fiam~ minga (1). Nove delle navi algerine erano in gruppo avanzato, le altre sei erano alquanto distaccate. IniziatosÌ il tiro colle ar~ (I) BRUSONI: Opera citata. Parte Il. pago 3. •