34o CRONOLOGIA STORICA moni, convennero tra essi di terminar la quistione mediante un combattimento di trecento di ciascuno dei due popoli. Essendo rimasto vivo un uomo solo dalla parte degli Argii, questi pretesero appartener loro la vittoria. Ma .sostenendo gli altri il contrario, convenne venire ad una azione generale, il cui esito essendo stato favorevole ai Lacedemoni, li conservò nel possesso del terreno contrastato. 743. Una nuova guerra compromise i Lacedemoni coi Messeni in proposito della città di Anfea, piccolo luogo vicino a Messene. I primi impadronitisi di essa con improvvisa invasione, aveano passato tutti gli abitanti a fil di spada. I Messeni avvertiti di quest’ atto ostile, accorsero a Steniclc luogo, di loro adunanza, per deliberare sui mezzi di trarne vendetta. Eufae, lor re, prese parte allo loro disposizioni, spese quattr’ anni ad educarli ai militari esercizii, e a preparar le macchine di guerra di cui abbisognavano. In questo mezzo i Lacedemoni tenendo la Messenia come una delle loro conquiste, vi faceano sussistere le proprie truppe senza però metter mano nò alle campagne nè alle abitazioni. Finalmente il re di Messenia vedendo i suoi sudditi bastantemente disciplinati e ben muniti , ne fece marciare cinquecento (73g) in ordine di battaglia contro i Lacedemoni sotto gli ordini di Cleonis suo luogotenente generale. Il combattimento che la sola notte potè terminare, fu sanguinosissimo, con perdita a un dipresso eguale da ambe le parti. ^38. L’anno seguente, le due armate in molto maggior numero s’erano rimesse in campagna, determinate a terminare la lite coll’intera rovina 0 dell’uno o dell’altro popolo. I due re di Sparta Teopompo e l’olidoro, figlio di Alcamene, comandavano le due ale della loro armata. Nella mischia, una delle più furibonde di cui sia rimasta memoria, Pitharate luogotenente di Eufae perdette la vita per essersi di soverchio abbandonato al suo ardore. Sbaragliata allora l’ala destra dei Messeni cui egli comandava, Polidoro, che avea occasionato tale disordine, non ardi nemmeno d’inseguire i fuggitivi, per timore d’impigliarsi in ignoti sentieri tanto più pericolosi (pianto clic già già annottava. All1 indomani si convenne dall’una e l’altra parte una sospensione d1 armi, di cui breve esser dovea la