DELLA REPUBLICA DI CARTAGINE 461 clamar re. La gioventù impugna tosto l’armi per respingere il tiranno, e'dall’alto dei tetti opprimono i suoi soldati con dardi e pietre. Bomilcare ritiratosi sopra un’ al- iseguito dai Cartaginesi. ro di amnistia. Bomilcare solo è preso. In mezzo alla gran piazza di Cartagine viene impcso ad una croce, su cui spira, beffandosi ancora del suo supplizio e de’ suoi giudici. 289. Cartagine, sempre attenta a fomentare le discordie della Sicilia, dà di buon grado soccorso a Me no ne contro i Siracusani, onde mantenerlo nell’ usurpazione dell’ autorità suprema. Iceta, rivale di Menone, dà battaglia ai Cartaginesi sulle rive della Feria, ma è volto in fuga. La repubblica non era meno sollecita nel conservare la pace coi Romani, i quali acconsentono di ratificarla con un terzo trattato (280), ma ricusano un rinforzo di cento e venti vele, che viene loro offerto contro Pirro dai Cartaginesi. Questi indirizzano un tale soccorso contro la Sicilia, ove le guerre civili accese dai pretendenti alla sovranità, offerivano largo campo al nemico. La maggior parte della città riceve in effetto il giogo di Cartagine (279). Siracusa, presso che sola, resiste, e chiama in suo aiuto il re di Epiro. Da principio Pirro riporta i maggiori vantaggi, ma non sapendo farne buon uso è costretto di evadere dalla Sicilia (278) (Vedi Sicilia) e da Epiro. Dopo la sua partenza, i Cartaginesi ricuperano facilmente le antiche loro conquiste (276). Annone si unisce con Gerone allora generale e pretore di Siracusa (268) onde opprimere i Mamertini. Questi si rivolgono al senato romano, che finalmente sulle istanze del popolo avido di bottino, accorda loro la sua assistenza. Questa protezione è la sola e principale sorgente della prima guerra punica. I Romani n’escono vittoriosi (Vedi ibid.) e nondimeno accordano la pace (264) ad onorevoli condizioni, al nuovo re di Siracusa. Roma ch’era promessa che si fa lo- PRIMA GUERRA PUNICA.