CRONOLOGIA STORICA la precedente col principe Boemondo III in proposito del suo matrimonio con Teodora Connena, cui contrasse essendo ancor viva la prima sua moglie. Il prelato avendo usato di censure contra Boemondo, questo principe non osservò più misura, e dichiaratagli guerra, si recò ad assediarlo in un castello appartenente alla sua Chiesa. Aimeri si difese con valore e buon esito. Durarono le ostilità lo spazio di 3 anni con tanto furore, che il regno di Gerusalemme era minacciato di totale rovina, essendo attaccato d’altronde dal formidabile Saladino. I gran mastri dell’Ospitale e del Tempio frapposero la loro mediazione, c riuscirono finalmente a conciliare il patriarca col principe. Nell’anno u83 Aimeri ebbe la sorte di unire alla Chiesa Cattolica il patriarca dei Maroniti con una porzione del suo gregge. Pretende Asscmani, che ciò sia più stato un rinnovel-lamento della loro unione di quello che un ritorno alla Chiesa Cattolica, da cui, secondo lui, non furono mai separati attesa l’eresia dei Monoteliti che loro comunemente s’imputa. Nonostante Eutichio patriarca di Alessandria, Guglielmo arcivescovo di Tiro, autore contemporaneo, e Jacopo de \itri, asseverano il contrario. Che che sia, i Maroniti perseverarono da quell’epoca nel loro attaccamento alla Chiesa romana. L’anno 1187 dopo la funesta battaglia di Tiberiade, e durante l’assedio di Gerusalemme che le tenne dietro, il patriarca Aimeri spedì due vescovi in Occidente con due lettere indiritte ai principi Cristiani per ¡scongiurargli di recarsi a soccorrere Terra Santa. Benedetto di Peterbourgh ci ha conservato quella da lui scritta al re d’Inghilterra. Questo monarca nella sua risposta ai patriarchi di Gerusalemme e di Antiochia ed al principe di quest’ ultima città, gli esorta a darsi animo, e promette loro che in breve giungeranno rinforzi sì considerevoli, che oltrepasseranno quanto potessero essi imaginare. Si obbliga altresì di recarsi a Palestina in persona-, ma tutte queste sì belle promesse non ebbero vermi elfetto. Morì Aimeri nel mese di settembre dell’ anno stesso 1187. Guglielmo di Tirolo dipinge qual prelato accorto e scaltrito, che alla propria ambizione sacrifica senza rimorso il pubblico interesse. Ugo Etheriano gli intitolò il suo libro gontra ì Greci del procedimento dallo